Vani ed inutili sono risultati gli appelli, lanciati ai fornitori nei giorni scorsi dai nuovi liquidatori della Nicoletti Spa, volti a spiegare la difficoltà del lavoro che si sta svolgendo in questi giorni nell’interesse di tutti, lavoratori e creditori/fornitori in principal modo.
In particolare, si è chiesto un breve periodo di (ulteriore) pazienza utile a consentire ai nuovi liquidatori, nominati solo nei primi giorni di novembre, la predisposizione di un piano di concordato preventivo sostenibile ed omologabile da parte del Tribunale, al fine di tentare di evitare che una delle più significative iniziative imprenditoriali degli ultimi anni in Basilicata abbia unico sbocco in un deprimente fallimento.
In questa prospettiva è stato impresso un nuovo corso alle attività svolte dagli attuali liquidatori, che, probabilmente, pagano lo scotto di una gestione precedente non coinvolgente e poco propensa a trasmettere all’esterno il resoconto delle attività in atto e di quelle prospettiche:
una chiusura al mondo dei creditori e lavoratori coinvolti che ha generato sfiducia e sospetto, sentimenti deleteri in un delicato momento come quello in corso.
La liquidazione della Nicoletti Spa non può essere paragonata alla liquidazione di una piccola e media azienda ed il piano di concordato non può non tenere conto di molteplici e complessi aspetti di carattere societario che vedono coesistere rapporti intersecanti tipici di società strutturate nella più classica forma del gruppo societario. D’altronde non si può trascurare che si tratta della più grande realtà industriale della provincia di Matera, di un colosso che negli anni di pieno regime ha raggiunto fatturati oggi inimmaginabili ed ha costituito il fiore all’occhiello della nostra città nel mondo. Non va nemmeno disatteso che gran parte dell’indotto è stato generato dalla Nicoletti Spa; un indotto che è nato, cresciuto, si è sviluppato ed ha elevato la posizione economica di imprenditori e lavoratori, che proprio dalla Nicoletti in tanti anni hanno attinto ricchezza.
E’ unanimemente riconosciuto alla Nicoletti, da tutti, nessuno escluso, di essere stata l’azienda che più di ogni altra ha ben pagato dipendenti e fornitori, questi ultimi nel pieno e totale rispetto anche dei termini e delle condizioni di pagamento previste in materia di subfornitura.
Una azienda che, tuttavia, pur essendo fondata da un Materano che è partito dal nulla, per cause prevalentemente esterne e contingenti, ha subito l’urto di una crisi repentina, proprio mentre aveva organizzato e finanziato un generoso progetto di sviluppo che avrebbe giovato all’intera Città.
Ciò nonostante i soci della Nicoletti SpA e, in particolare, Giuseppe Nicoletti, credono, con sana e sincera convinzione, che la loro iniziativa non debba essere sepolta e data in pasto a chi vorrebbe soddisfarsi vedendola distrutta e fallita per ragioni probabilmente speculative ed estranee a qualsiasi forma di rapporto commerciale e di natura creditoria.
In questa prospettiva, i Liquidatori, Avv. Angelo Calculli e Avv. Margherita Epifania, nel pieno rispetto della legge, stanno impiegando e profondendo ogni energia nel tentativo estremo di parziale “salvataggio” della Nicoletti Spa. Il tentativo è quello di verificare come poter attuare una par condicio che, nell’ambito della gestione di una grave e profonda crisi finanziaria e di liquidità, possa, con la massima trasparenza e con la massima lealtà, confrontarsi con tutti coloro che non vogliono arrendersi alla fine di una azienda leader di settore che aveva suscitato grandi speranze nel territorio.
La valutazione finale di un piano di concordato preventivo sarà l’immediato e cruciale passaggio da una vicenda economica e produttiva, oggi ai limiti dell’esasperazione, al cambio di direzione verso una piano di riemersione dalla crisi.
In questo senso, con la maggior parte dei fornitori i liquidatori hanno avviato un dialogo, pur nelle more della complessa, ma non impossibile, articolazione di un piano di concordato sostenibile, preannunciando che nei prossimi giorni (entro il 18 dicembre), sarà chiamato a raccolta tutto il ceto dei creditori della Nicoletti Spa per illustrare i margini e le possibilità concrete di presentazione.
L’impegno profuso è stato già ben accolto dai lavoratori e speriamo trovi benevolenza anche nel ceto dei creditori bancari che si incontrerà nell’immediatezza dei prossimi giorni.
Ed è anche per queste ragioni che si chiede la massima collaborazione per evitare facili ed imprudenti sbocchi sicuramente più negativi per tutti coloro che presentano oggi legittime istanze.
Angelo Calculli
fasc bun!!!vi piace mettervi in malattia?? cassa integrazione??? mo kiangit!!! ne fatik neeee!! voglia di lavorare saltami adddossooooo!!! mutuo casa macchiuna nuova!!doppia attivita pur di non presentarsi in fabbrika |!!! ci sono le olive da raccogliereeee andate!!!
IL SIGNOR CALCULLI A FATTO LO STESSO GIOCO CON EUROSOFA’ GRUPPO CALIA RISULTATO 250 FAMIGLIE A CASA E AZIENDA FALLITA VERGOGNA……………..
Le parole di qualcuno lasciano il tempo che trovano….. forse è meglio parlare di calcio, li le cavolate azzeccano meglio……. eppure li… fanno acqua!!
CARO REDATTORE DEVI PUBBLICARE ANCHE LE COSE BRUTTE MA VERE COME TI DICEVO NELL’ALTRO MESSAGGIO DOMANDATE A CALCULLI CHE FINA A FATTO FARE ALLE 250 FAMIGLIE DELLA EUROSOFA’GRUPPO CALIA CHE PRIMA E’ STATA CEDUTA A PRESTANOMI E POI E SATA FATTA FALLIRE A DISCAPITO DELLO STATO CHE CI RIMETTE CASSA INTEGRAZIONE + TFR, QUESTO A FATTO IL SIGNOR CALCULLI
redattore!!!!!!!!!!!!!
le cazzate sul calcio le pubblichiamo subito le cose serie no non siete realisti