Non si placano assolutamente i chiarimenti e le discussioni su alcuni punti “poco chiari” dell’accordo e questi giorni sono “costellati” di richieste indirizzate al sottosegretario Pier Paolo Baretta da parte di alcuni protagonisti di questa famigerata intesa, che intesa proprio non sembra essere, viste tutte le osservazioni, riflessioni e prese di posizione che vengono intrattenute. Qui, ora, si vuole parlare di Sts che, immediatamente dopo il raggiungimento di questo accordo tra Stato ed Enti Locali ha chiesto un incontro come detto al sottosegretario per chiarire alcuni punti della riforma.
STS, Sindacato Totoricevitori Sportivi, alza un po’ la voce relativamente agli interventi concordati e si dichiara però certamente d’accordo sul riordino del gioco e sulla scelta di professionalizzare maggiormente i punti che lo venderanno ed anche sulla loro certificazione di qualità proposta (ed accettata) che dovrebbero così rispondere alle garanzie “richieste dai territori”.
Ma di contro a questa “accettazione”, STS ritiene che questo percorso, valido anche per i casino online con bonus gratis, vada iniziato certamente in tempo immediato, ma che dovrebbe convincere gli Enti Locali che chi otterrà la certificazione non dovrà essere costretto a rispettare limitazioni di sorta che, peraltro, non hanno raggiunto l’obbiettivo di essere efficaci nella battaglia combattuta contro la dipendenza da gioco. Poi, vi è anche un altro argomento che fa porre delle domande a STS: l’intesa prevede una diminuzione alquanto sensibile dei punti autorizzati, ma con quale criterio verranno effettuati i tagli? Si spera che le regole saranno necessariamente inserite nel decreto che darà attuazione all’accordo siglato in modo che non ci siano interpretazioni “a soggetto” (come quasi sempre accade nel mondo del gioco), ma normative definite e trasparenti.
Per quest’ultima tematica STS ritiene che se il criterio di questi “tagli” venisse demandato agli Enti Locali, certamente gli stessi finirebbero ancora una volta per creare regole disomogenee, impedendo così la concretizzazione dei “fantomatici bandi di gara” che assomigliano sempre di più ad una chimera che ad una realtà. Poi STS si domanda anche -ma questo al di fuori dell’accordo sulla riforma- cosa succederà ai suoi assistiti in relazione alla Regione Piemonte ed alla attuazione della Legge sul Gap che avrà attuazione il prossimo dicembre.
É ovvio, che si richieda da parte del Sindacato uno slittamento dell’entrata in vigore di questa “tremenda legge regionale”, anche perché il decreto attuativo dell’accordo arriverà presumibilmente alla fine di ottobre, e probabilmente potrebbe contenere normative che potrebbero essere recepite dalla Regione e se i territori avessero la possibilità di intervenire sulle attività che vengono gioco, è auspicabile un confronto con tutti i soggetti coinvolti per evitare, come succede regolarmente, gravi danni alle imprese che di gioco vivono.