“L’Ugl ha riunito il direttivo provinciale della federazione Sanità presso la sede di Matera alla presenza del segretario provinciale, Pino Giordano, del segretario regionale Ugl Medici, dot. Angelo Fracchiolla e del segretario provinciale della federazione sanità Matera, Giovanni Sciannarella. Nella relazione introduttiva, il Segretario Provinciale Giordano ha fatto un esame della situazione sanitaria del territorio, esprimendo forti preoccupazioni per i gravi problemi migratori del comparto sanità che investono la provincia materana, che è specchio di una situazione altrettanto grave presente nella Regione Basilicata. Ampia illustrazione invece, è quanto illustrato dai segretari Fracchiolla e Sciannarella su questione che interessa migliaia di dipendenti della Pubblica Amministrazione riguardante il rimborso trattenute Tfr illegittime, illustrandone chi può e come fare richiesta.
“Tfr: le trattenute sono illegittime per i dipendenti della Pubblica Amministrazione prima in regime di Tfs, è possibile chiedere il rimborso per la somma indebitamente detratta in busta paga – hanno illustrato i sindacalisti -. La possibilità di presentare ricorso e di chiedere il rimborso delle trattenute sul Tfr riguarda un importo pari al 2,5% detratto ai dipendenti pubblici e calcolato sull’80% dello stipendio mensile. Il diritto al rimborso della somma indebitamente detratta al lavoratore è stata stabilita con una sentenza della Corte Costituzionale nel 2012; ancora oggi il principio non viene rispettato e molti dei dipendenti della Pubblica Amministrazione ogni mese si trovano uno stipendio in busta paga inferiore a quanto dovuto. A confermare la possibilità per il dipendente di presentare ricorso arriva la sentenza n.742 dell’11/03/2016 del Tribunale di Milano nella quale si ribadisce che è illegittimo trattenere una somma pari al 2,5% sull’80% dello stipendio a titolo di Tfr. Il motivo alla base del contenzioso è che i dipendenti della Pubblica Amministrazione sono stati fino al 2010 in regime di trattamento di fine servizio, Tfs, a differenza di quelli assunti nel settore privato in ordinario regime di Tfr. Il principio alla base del Tfs per i dipendenti pubblici era che a contribuire all’indennità mensile fosse anche il lavoratore, con appunto la trattenuta del 2,5% sul 80% dello stipendio mensile. Per l’Ugl, dal gennaio del 2011 tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione assunti dopo il 31 dicembre 2000 sono passati al Tfr che, al contrario, non prevede alcuna contribuzione da parte del lavoratore. La prestazione è erogata per via esclusiva dal datore di lavoro. Nonostante il principio sia stato ribadito negli anni dalla Corte Costituzionale e nonostante le continue sentenze dei tribunali regionali ancora oggi non mancano i casi in cui a pagare parte della quota del Tfr sia ancora il lavoratore. Si tratta di una trattenuta illegittima e i dipendenti pubblici possono chiedere indietro le somme indebitamente detratte. Titolari del diritto a chiedere il rimborso sulle trattenute del Tfr illegittime sono i dipendenti della Pubblica Amministrazione e nello specifico si tratta del personale del pubblico impiego assunto a partire dal 1° gennaio 2001 per le buste paga ricevute a partire da gennaio 2011. Per i dipendenti dello Stato assunti a partire dal gennaio 2001 – proseguono Fracchiolla e Sciannarella – a parere dell’Ugl si tratterebbe di una cifra importante che dovrà essere restituita a titolo di rimborso e ci si aspetta che saranno in tanti a presentare richiesta di rimborso. I dipendenti della Pubblica Amministrazione che vogliono chiedere il rimborso delle trattenute Tfr possono agire per via giudiziaria. Fino ad oggi tutti i ricorsi presentati ai tribunali per il rimborso di somme detratte in maniera illegittima sono state accolte positivamente, tutti i dipendenti potranno ritirare in Ugl la modulistica per inoltrare il ricorso per interrompere i termini di prescrizione ed è il primo passo importante da fare per bloccare la trattenuta ed interrompere la prescrizione. Il datore di lavoro avrà tempo 30 giorni per attuare la richiesta. A conclusione del direttivo, stilando e approvando un documento da inviare possibilmente a tutti gli interessati, sia che si voglia agire per via giudiziaria o che si voglia procedere con la diffida, tutti i referenti Ugl Sanità sono a disposizione del lavoratore qualora nelle sedi del sindacato vogliano quantificare in maniera esatta l’importo del rimborso”.