“Secondo dati Onu, nel mondo vi sono 1,1 miliardi di bambine. L’11 ottobre è la giornata mondiale Onu delle bambine e delle ragazze. E’ la giornata in cui è necessario ed indispensabile riflettere su quanto il miglioramento della vita delle bambine possa coinvolgere le famiglie, la comunità e la società intera”. Lo ricordano insieme la presidente della Commissione pari opportunità Blasi e il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza Giuliano i quali, ritenendo necessario allargare la sensibilizzazione sulla tematica anche in Basilicata, si dichiarano disponibili e pronti a mettersi in campo per approfondire il tema dell’ Empower girls. “Tema – spiegano – al centro dell’attenzione dell’Unicef che evidenzia come ‘1,1 miliardi di ragazze nel mondo rappresentano una risorsa potenziale di sviluppo, di energia e creatività. Durante i conflitti, però, bambine e adolescenti hanno una probabilità 2,5 volte maggiore di non frequentare la scuola rispetto ai ragazzi. Invece, è proprio l’educazione la prima arma contro la violenza’”.
La Commissione pari opportunità e il Garante dell’infanzia intendono nell’occasione “diffondere e promuovere la parità tra uomo e donna non solo come diritto umano ma come condizione necessaria per un mondo più prospero, sostenibile ed in pace. Garantire, infatti, alle bambine e alle ragazze parità di accesso all’istruzione, alle cure mediche, ad un lavoro dignitoso, ad una vita degna di essere definita tale – affermano – significa costruire un mondo in cui ogni individuo possa sentirsi libero di essere ciò che desidera”.
“In base alle stime dell’Oms, come ricorda Terre desHommes – proseguono – le donne e le ragazze che hanno subito una mutilazione genitale sono circa 200 milioni e vivono prevalentemente in 30 Paesi. Ogni due secondi una bambina o ragazza con meno di 18 anni diventa una baby sposa. Nel mondo quasi 2 bambine su 3 tra i 10 e i 14 anni subiscono regolarmente punizioni corporali, mentre circa 120 milioni di ragazze con meno di vent’anni sono vittime di abusi. Più di 2 bambini ogni giorno, in Italia, sono vittime di violenza sessuale, mentre nell’ultimo anno il numero totale dei minori vittime di reato è salito del 6% rispetto al 2015. La maggior parte sono femmine; nel 2016 erano in media il 58%, ma questa percentuale aumenta in tutti i reati a sfondo sessuale. Le bambine costituiscono l’83% delle vittime di violenze sessuali aggravate; l’82% dei minori entrati nel giro della produzione di materiale pornografico; il 78% delle vittime per corruzioni di minorenni, ovvero bambine al di sotto dei 14 anni costrette ad assistere ad atti sessuali.
“Colmare il gap tra i sessi – concludono Blasi e Giuliano – e permettere a milioni di bambine di scolarizzarsi meglio e più a lungo significa, in prospettiva, costruire un mondo più giusto e soprattutto più equo”.
Ott 11