I problemi di inquinamento ambientale provocati dai cementifici di Barile e Matera sono stati evidenziati in una importante inchiesta di rilievo internazionale sulle conseguenze dell’incenerimento di combustibili pericolosi e di rifiuti nei cementifici presenti nei Paesi Ue.
L’inchiesta realizzata dal sito web Zero Waste Europe (Rete internazionale di rifiuti zero) ha dato spazio agli interventi di numerosi eurodeputati di vari gruppi politici e di varie nazionalità.
A parlare degli impianti di Barile e Matera è stato l’eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini.
“Sono profondamente preoccupato per gli effetti negativi del coincenerimento nei forni di cemento sull’ambiente e sulla salute umana – ha dichiarato Pedicini a Zero Waste Europe -. Questo problema è stato portato all’attenzione della Ue, da me e dalle comunità locali di Barile in Basilicata, dopo che il governo italiano ha approvato una legge che consente la combustione dei rifiuti urbani come combustibile solido secondario. Grazie a questa legge, molte fabbriche di cemento ora trovano redditizio bruciare i rifiuti. Nel mese di aprile di quest’anno – ha aggiunto l’eurodeputato del M5S -, ho presentato un’interrogazione, insieme ai colleghi del M5S David Borrelli e Ignazio Corrao, e ho chiesto alla Commissione europea di spiegare che cosa farà per proteggere i cittadini da una pratica che aumenta le emissioni di inquinanti pericolosi e mette in pericolo la salute pubblica. Inoltre, portando come esempio il cementificio di Barile e di altri impianti italiani, ho anche chiesto alla Commissione di intervenire per far sì che i combustibili derivati dai rifiuti (Cdr) vengano coperti dalla Regolamentazione Ue relativa alla registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione dei prodotti chimici.
La battaglia contro l’incenerimento – ha sostenuto Pedicini – riguarda anche il futuro del cementificio di Matera dopo le ultime vicende riguardanti l’enorme quantitativo di Pet-Coke destinato all’impianto materano. Una questione che ha riportato all’attenzione pubblica la questione della salubrità dell’aria e dei gravi rischi per la salute delle popolazione legati alle emissioni dello stabilimento Italcementi di Matera. Questa attenzione sull’uso autorizzato del Pet Coke non deve distogliere l’attenzione dall’altro pericolo che deriva dalla richiesta ancora pendente della stessa Italcementi di poter bruciare fino a 60mila tonnellate l’anno di Css (combustibile solido secondario) e Cdr (combustibile derivato da rifiuti)”.
Nell’inchiesta dell’associazione internazionale Zero Waste Europe è stato messo in evidenza che i cittadini europei sono da tempo a conoscenza dei danni prodotti alla salute pubblica dagli inquinanti del traffico e dell’industria pesante ma conoscono poco i problemi causati dalla combustione dei rifiuti nei forni dei cementifici. Ci sono centinaia di lotte in tutto il mondo contro il coincenerimento nei forni di cemento e il 24, 25 e 26 novembre si svolgerà a Apaxco in Messico, la terza riunione internazionale contro l’incenerimento. Con un obiettivo generale di trovare alternative locali e globali all’incenerimento, il forum discuterà soluzioni tecnologiche, economiche, ambientali e sociali per la gestione dei rifiuti in una serie di colloqui, workshop, sessioni di conferenze e mostre.