La disponibilità al dialogo ed al confronto manifestata dalle istituzioni coinvolte sembrano aver smorzato i toni della polemica sollevata dalla D.G.R. n.876 del 04 agosto 2017. Fulcro dell’acceso dibattito che negli ultimi mesi ha calcato la scena dapprima in Basilicata e poi in Puglia: la creazione di una ZES interregionale tra le Città di Matera e Taranto.
Il silenzio che ora ne sta susseguendo fa comunque restare aperta la partita.
Risultano ancora molti gli interrogativi che attendono risposta: Quali sono i contenuti dello studio redatto dall’Osservatorio Banche Imprese, oggetto della succitata delibera per l’individuazione del polo logistico di Ferrandina? Quando la Regione Basilicata provvederà ad avviare il tavolo di coordinamento per precisare la candidatura, richiesto a più voci da tutti gli attori interessati per giungere all’adozione di scelte e soluzioni strategiche condivise lasciando alle spalle polemiche ed incomprensioni? Come ci si sta muovendo con il Ministero? Quando verrà redatto il Piano di sviluppo strategico che dovrà corredare la proposta ai sensi della L.123/2017?
Tutto questo senza tralasciare le peculiari specificità caratterizzanti la nostra Regione.
Le ricadute avute dalla sua complessa struttura fisica sul fragile sistema socio-economico di un territorio che registra bassa densità di popolazione impongono d’improntare l’elaborazione del Piano di sviluppo strategico ad un progetto che abbia come parte integrante l’istituzione della Zona Franca Energetica (ZFE). In tal modo verrebbe salvaguardata la sopravvivenza dei Comuni dell’interno, scongiurando il rischio che l’applicazione delle misure e degli strumenti agevolativi previsti dalla normativa favorisca un incremento diretto dell’economia nell’area ZES, ma intacchi marginalmente, o arrivi addirittura ad escludere, l’entroterra.
L’attivazione congiunta di una ZES Appulo-Lucana che vada ad investire l’area industriale e logistica della Valbasento come retroporto di Taranto, con una ZFE integralmente estesa a tutto il territorio lucano, rappresenta infatti l’unica soluzione in grado di realizzare l’equa distribuzione di tutti i benefici conseguibili da parte di famiglie, cittadini ed imprese.
Il regime della fiscalità di vantaggio previsto per l’area ZES, sommandosi alle significative riduzioni della ZFE sulle imposte relative al consumo di tutti i prodotti di derivazione petrolifera e dei costi di produzione, oltre a fornire un valido supporto alle attività delle imprese già presenti sul territorio, stimolerebbe la diversificazione dell’economia del settore, grazie alla possibilità di investire gli introiti del petrolio o utilizzarne i composti organici per lo sviluppo di altri ambiti. Questo farebbe aumentare la domanda di innovazione per conto degli investitori esteri ed incentiverebbe la loro scelta di localizzare in Basilicata, sulla spinta dell’interesse aziendale ad utilizzare e valorizzare le materie prime della Regione.
Quindi un Piano di sviluppo strategico mirato non soltanto a rafforzare l’unità territoriale ed a trainare in loco risorse e nuova occupazione, ma anche ad incentivare le attività turistiche, ad incrementare lo sviluppo delle filiere agroalimentari, a potenziare e ad ampliare il sistema infrastrutturale, nonché ad attuare politiche del lavoro e di sostegno al reddito. Il che stimolerebbe la competitività del sistema produttivo lucano sui mercati esteri e renderebbe la Basilicata, anche per via della sua allocazione geografica, un ponte economico solido ed innovativo tra le Regioni del Sud Italia ed i mercati internazionali.
Perno di una politica di crescita, di emancipazione e di progresso, l’adozione congiunta della ZES/ZFE costituisce la sola reale possibilità per ridisegnare il futuro della nostra terra e dei suoi abitanti.
A breve il Governo, attraverso un DPCM, di concerto con il Ministero per la Coesione Territoriale ed il Mezzogiorno, il MEF, il MIT ed il MiSE, provvederà a definire i criteri fondamentali per il riconoscimento delle ZES. Non resta che istituzioni lucane ed Enti locali, assieme alle forze sociali ed imprenditoriali, facciano squadra per passare dalla fase previsionale a quella operativa con un percorso lineare e veloce. La Regione Puglia ha avviato due tavoli con apposite D.G.R. e presto elaborerà il Piano di sviluppo strategico. Dovendo la Basilicata proporre una ZES congiunta con la Puglia, è quantomai opportuno che il processo in Basilicata si avvii in modo da giungere ad un Piano strategico congiunto o, quantomeno, ad una proposta congiunta di ZES. Occorre fare presto.
Movimento Basilicata Zona Franca