Accogliere la sollecitazione espressa a nome degli agricoltori del Metapontino da Enzo Devincenzis per predisporre per tempo tutti gli interventi necessari a garantire i benefici per l’irrigazione che verranno dall’ultimazione della traversa sul Sarmento e comunque prepararsi per il nuovo anno. E’ quanto sostiene il vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio (Fi) che aggiunge: purtroppo non possiamo ancora considerare chiusa la lunghissima e fortemente penalizzante stagione della siccità. E’ comunque dovere delle istituzioni, a partire da Regione ed enti che si occupano della gestione e impiego delle risorse idriche, pensare oltre che alle necessità di acqua per le colture autunnali alla stagione 2018. Per questa ragione – continua Castelluccio – non dobbiamo farci trovare impreparati rispetto al completamento dei lavori che nel giro di un paio di mesi dovrebbero rendere funzionale e operativa la derivazione delle acque dal fiume Sarmento fino all’invaso di Senise.
Nel ricordare che si tratta di una delle “grandi incompiute” di opere irrigue lucane che risale all’inizio degli anno ottanta con continui adeguamenti di costi sino a raggiungere 1,2 milioni di euro a carico di Regione ed Eipli, il vice presidente evidenzia che l’obiettivo di 80 milioni di metri cubi di acqua in più da trasferire annualmente nell’ invaso di Senise è troppo importante per la prossima stagione agricola del Metapontino. E se si aggiunge la traversa sul Sauro destinata a recuperare maggiore risorsa idrica e completare l’infrastrutturazione dello schema jonico, sarà possibile contare su altri 30 milioni di metri cubi l’anno.
Per Castelluccio va inoltre sostenuta la proposta di Devincenzis per ridefinire con la Regione Puglia la quota di acqua destinata alle comunità pugliesi sia per uso irriguo che potabile ed industriale. Occorre un aggiornamento quanto più trasparente e reale e un chiarimento da parte del Governo regionale, tanto più doveroso tenuto conto che gli agricoltori lucani, ed in particolare quelli del Metapontino, pagano le bollette per i servizi di irrigazione nonostante non siano adeguati e che la Regione ogni anno fa ricorso al ripiano del deficit accumulato dallo stesso Consorzio.
Il vice presidente del Consiglio ricorda in proposito il nodo dei costi energetici e di sollevamento per l’acqua che arriva nei campi che complessivamente oscillano tra i 4,5 e i 5 milioni di euro l’anno, e che tra gli altri fattori negativi ci sono le condotte gestite dal CdB in amianto che ‘scoppiano’, 80 punti di sollevamento che hanno un costo di energia altissimo, 5 idrovore, 1500 km di cunette da manutentare, lo spreco delle acque reflue che secondo un vecchio progetto dell’Università di Bari dovevano essere convogliate verso l’Ilva di Taranto. Lo scandalo è che non si utilizzano risorse finanziarie importanti mentre il Consorzio di Bonifica ha bisogno di attrezzature, strumentazioni minime.
E’ l’intera vicenda della governance delle risorse idriche lucane che – dice Castelluccio – continua a registrare alti e bassi, fasi di attivismo e fasi di inerzia. Si continua a sottovalutare che senza interventi di sistemazione del suolo e nei bacini idrografici la costa metapontina continuerà ad essere fortemente vulnerabile mentre le risorse della Regione Puglia andrebbero spese per mitigare il rischio perenne con gli interventi di tutela ambientale delle sorgenti e di salvaguardia degli invasi, i progetti di difesa dei bacini fluviali che hanno prodotto danni ingenti alle aziende agricole specie del Metapontino.
Ott 19