Il WWF Matera intende descrivere con seria preoccupazione la situazione attuale in cui versano i parchi e le aree protette Lucane.
Reduci da un’estate da dimenticare sul versante incendi che hanno interessato tutto il territorio regionale, ancora non si intravede alcuna risposta da parte degli enti preposti sull’aspetto del potenziamento dei presidi territoriali nelle aree più sensibili, specie nei Parchi e Riserve lucane, che tuttora versano in uno stato di degrado e abbandono, mancando quasi del tutto controlli e prevenzione degli illeciti.
E’ trascorso proprio un anno dalla conclusione della positiva esperienza delle circa venti persone, tra guardie giurate e tecnici faunisti che si sono occupate, per la prima volta nella storia regionale, proprio di vigilanza ambientale, tutela e monitoraggio della fauna nei quattro parchi ed in alcune riserve naturali presenti nel territorio regionale e, malgrado una mozione consiliare approvata nel luglio 2015 lo chiedesse, non è stato fatto nulla per assicurare una prosecuzione dell’utile lavoro delle figure predette, notevolmente qualificate per i compiti che svolgevano nelle aree protette lucane.
Le venti unità coinvolte, tutti ragazzi fino ai 35 anni, hanno ottenuto nei due anni di lavoro risultati obiettivi, puntualmente relazionati e portati a conoscenza della Regione e degli Enti di competenza, sotto l’aspetto della prevenzione degli illeciti ambientali, degli incendi boschivi, del supporto alla regolamentazione del traffico veicolare, ma anche del monitoraggio della fauna protetta e della proposizione di misure atte al miglioramento ambientale, in generale.
Vorremmo, pertanto, conoscere le ragioni di questa persistente inerzia amministrativa che determina la trascuratezza palese del sistema delle aree protette regionali, ormai lasciate a se stesse o alla spontaneismo, aggravato nel frattempo dalla soppressione del Corpo Forestale dello Stato, che ha fatto sì che Parchi e Riserve siano diventate bersaglio facile di taglio illegale di alberi, atti di bracconaggio, accessi incontrollati di mezzi a motore in zone sensibili, forme di turismo aggressivo e irresponsabile e, come visto l’estate appena trascorsa, di furiosi e distruttivi incendi avvistati in colpevole ritardo.
Quotidianamente oramai assistiamo a memorabili comunicati stampa su Matera2019, ma quasi mai viene interpellata la necessità di salvaguardare quello che abbiamo.
La via maestra per ripristinare la normalità è invece, come avviene in tutto il mondo con un’avanzata tradizione di tutela dei parchi naturali, dotare stabilmente le aree protette di personale preposto alla sorveglianza, vigilanza ambientale, tutela e monitoraggio della fauna, provvisto di tutti gli strumenti operativi adeguati alle prevenzione delle numerose minacce a quella che è la maggiore risorsa lucana, assieme all’acqua.
Chiediamo sostegno a riguardo anche a Federparchi e a tutte le altre figure associative di protezione ambientale presenti sul territorio Provinciale e Regionale, affinchè insieme tutti uniti si ritorni a lavorare per un’attenta e costante presenza sul territorio.
Ott 19
e che dire della DGR 170/14 disattesa? I parchi non fanno la loro parte ma l’ufficio natura della regione è senza dirigente dopo il pensionamento dell’ottimo dirigente addetto.