Donato Ramunno, Dirigente Nazionale Fdi-An: “Il murales di Pittella… il muro del Pianto!” Di seguito la nota integrale.
Più che muro della speranza io proporrei di ribattezzarlo il muro del pianto.
La vicenda del Murales con la raffigurazione del Presidente Pittella si tinge di risvolti grotteschi, grazie alle giustificazioni di chi, pare, abbia partorito l’idea relativa alla realizzazione del muro e del murales e cioè del Signor Sindaco di Rivello, Antonio Manfredelli.
In politica la forma è sostanza e a volte la toppa è peggio del buco. Bastava chiedere semplicemente scusa a tutta la comunità Lucana e dire ci siamo sbagliati. Lo spessore degli uomini si misura anche dalla capacità di riconoscere i propri errori e i propri difetti e dal coraggio di fare autocritica.
Ma andiamo per gradi. Primo: spendere i soldi delle royalties del petrolio per la realizzazione di un muro e di un murales, qualunque sia il soggetto raffigurato, anziché utilizzarli per creare sviluppo e lavoro, significa, per quanto ci riguarda, sperperare danaro pubblico. Secondo: pensare che un murales, da chiunque sia realizzato, possa essere un attrattore turistico, significa non aver capito nulla di promozione turistica, di marketing del territorio, di valorizzazione della nostra Terra. Terzo: Dire, sorridendo, di non sentirsi come il dittatore della repubblica nordcoreana è smentito dalla sostanza di questa triste vicenda. Il culto della personalità di qualcuno è degno solo delle peggiori dittature.
Quarto: dichiarare di non far più parte del PD e di stare nel partito di Speranza, non si capisce bene che tipo di giustificazione sarebbe: le idee sbagliate e gli errori, si commettono a prescindere dal partito di appartenenza; in questo caso le dichiarazioni del Sindaco sono la dimostrazione che PD e MDP sono due facce della stessa medaglia.
Quinto: giustificare la presenza del Governatore sul murales con la richiesta di un finanziamento è l’emblema del servilismo compiacente di alcuni amministratori lucani, a prescindere dal partito di appartenenza.
Sesto: accostare la storia della nostra meravigliosa e amata Regione, con la raffigurazione di un patto scellerato, attraverso cui si vuol trasformare la nostra terra in un ghetto di immigrati clandestini è semplicemente disgustoso.
In ultimo, considerato che si sono tirate in ballo anche le scuole e il carattere didattico di questa “opera”, vorrei sommessamente ricordare che le scuole lucane stanno cadendo letteralmente a pezzi, come la scuola di Rionero in Vulture in cui l’amministrazione è stata costretta a trasformare il centro sociale in edificio scolastico e in altri posti, come Muro Lucano, non è garantito il trasporto pubblico degli studenti per mancanza di fondi pari a 30 mila euro.
C’è bisogno di aggiungere altro? Si: VERGOGNATEVI!