La rassegna “Fucina Madre, Expo dell’artigianato e del design di Basilicata”, che si svolgerà a Matera dal 21 al 25 Aprile 2018, rilancia la nostra sfida a costruire intorno al “brand Matera” una sorta di “total quality”, il piacere del mangiar bene e del dormire bene a partire dalla realtà straordinaria della Città dei Sassi, con eventi, cultura, bellezze architettoniche e un buon tessuto di artigianato, commercio, ristorazione e ricettività, da estendere sull’intero territorio regionale. E’ quanto sostiene Rosa Gentile, componente dell’esecutivo nazionale di Confartigianato sottolineando lo sforzo, in continuità con Expo 2015, a dare risalto e a premiare la capacità dell’artigianato di rinnovare le sue tradizioni, di lavorare con tecnologie e materiali innovativi, di offrire un’alternativa di qualità e di varietà alle proposte standardizzate e seriali della grande industria, coniugando manualità e innovazione, creatività ed esperienza. In vetrina a Matera – aggiunge – ci saranno prodotti che, soprattutto al Sud, richiedono particolare attenzione alla qualità, alla tradizione, al confezionamento, alla presentazione, all’etica produttiva, per ribadire il ‘valore artigiano’ nei suoi requisiti di eccellenza, personalizzazione, identità e tracciabilità. Eccellenza intesa come qualità riconosciuta e certificata delle materie prime e delle lavorazioni; personalizzazione come espressione dello stile unico dell’artigiano; identità quale insieme delle caratteristiche che rendono il prodotto riconoscibile; tracciabilità intesa come possibilità di riconoscere la filiera produttiva, fondamentale indicatore di sostenibilità ambientale e di eco-compatibilità.
L’artigianato – aggiunge – è il ‘cuore’ della tradizione manifatturiera italiana ma è anche motore di innovazione tecnologica. Secondo le rilevazioni di Confartigianato, le imprese artigiane impegnate nei settori più evoluti danno lavoro a 68.285 persone. In particolare, le aziende che si concentrano nell’Information&Communication Technology sono 19.116.
E nei settori manifatturieri operano in modo diffuso imprese che incorporano il “valore artigiano”, caratterizzato dalla predominanza di alcuni caratteri e in particolare: rielaborazione della struttura e composizione delle materie prime – tra le principali quelle alimentari, pietre, tessuti, metalli, vetro e ceramica, legno e plastica – combinando in differenti matrici tecnologiche prodotti artigianali caratterizzati da creatività, innovazione ed originalità; la realizzazione dei prodotti è fondata sulle conoscenze della tradizione e caratterizzata da un forte legame con le risorse – umane e materiali – del territorio. La produzione manifatturiera artigiana interpreta in modo originale l’abbinamento di materiali e tecnologie, con lavorazioni a regola d’arte che garantiscono un prodotto ben fatto e di elevata qualità, grazie al talento delle risorse umane presenti nelle imprese artigiane, alla trasmissione delle conoscenze resa possibile da processi formativi on the job e dal passaggio generazionale nelle imprese familiari; tali caratteri sono associati ad un crescente utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Una caratteristica dominante nelle imprese artigiane – resa sempre più necessaria dal crescente alternarsi di cicli espansivi e recessivi e dalla crescente volatilità dei mercati esteri – consiste nella flessibilità produttiva associato alla tempestività. Al carattere dell’artigianalità – fondato su una prevalenza del lavoro dell’uomo – si associa una elevata capacità di ascolto del cliente finalizzata alla personalizzazione del prodotto a cui si abbina un senso del bello e del gusto. In tali ambiti del “valore artigiano” vanno evidenziati alcuni dati: in Italia le micro imprese che innovano sono il 32,3% del totale imprese attive tra 3 e 9 addetti, in linea con la percentuale del 31,5% registrata tra le imprese con 10 e più addetti. Nel dettaglio il settore manifatturiero presenta la maggior propensione ad innovare: il 42,8% delle micro imprese manifatturiere italiane ha introdotto una innovazione a fronte del 32,3% delle micro imprese. Una elevata presenza di micro e piccole imprese e dell’artigianato significa anche integrazione e coesione sociale. L‘incidenza sociale dell’artigianato è rappresentata da 2,3 imprese ogni 100 abitanti e 5,4 ogni 100 famiglie.
Ott 21