Riceviamo e pubblichiamo una nota inviata dall’Asm in merito alle prestazioni aggiuntive dell’Azienda Sanitaria Matera. Di seguito la nota integrale.
Sta girando in queste ore sui social una fake news che mette in relazione il recupero delle indennità non dovute ai medici convenzionati con il pagamento di prestazioni aggiuntive al personale medico e del comparto. Per dire che, mentre da una parte l’Azienda dispone il recupero di somme, dall’altra paga solo particolari e limitate categorie di persone.
Naturalmente l’accostamento è capzioso e potrebbe forse servire, nella mente di chi l’ha concepito, per bloccare o limitare le attività aziendali.
Ma, procediamo con ordine:
1) l’Asm, su ordine scritto (una delibera) della Giunta Regionale di Basilicata, ha disposto il recupero delle somme a carico di medici di continuità assistenziale, pagate in virtù di un accordo sindacale stipulato in Regione Basilicata nel 2008. Poiché per la Corte dei
Conti (che ha già inviato invito a dedurre ai presunti responsabili per milioni di euro) quelle somme non andavano erogate, va da sé che il recupero per Regione e Asm è un atto dovuto e non una libera scelta;
2) le prestazioni aggiuntive sono un istituto giuridico previsto dal contratto collettivo nazionale dei medici, che prevede un ampio ventaglio di ipotesi in cui, per garantire la continuità e la sicurezza delle attività medico/sanitarie (ad esempio turni di servizio, continuità assistenziale nei
reparti etc.), l’Azienda deve chiedere al medico (e talvolta ad infermieri e tecnici di radiologia) di svolgere prestazioni -appunto- ulteriori rispetto al normale orario di servizio. La Regione Basilicata (con la l.r. n. 17/2011 e successive modifiche) ha stabilito un tetto annuo di spesa che le aziende
devono rispettare. La ASM paga 46,50 euro ad ora per i medici e 20,20 per il comparto. Sulla questione delle tariffe orarie vi è peraltro una vertenza sindacale poiché il contratto collettivo nazionale
prevede una diversa tariffa oraria di 60 euro, mentre l’Asm come si diceva riconosce una tariffa inferiore. E paga, per dire, le prestazioni notturne ad ancor meno: 40 euro ad ora.
Limite e quantità delle prestazioni aggintive le stabilisce nell’Asm il Direttore Sanitario, con provvedimento annuale inviato alle Direzioni Sanitarie e a tutti i responsabili di reparto. Il budget è calibrato rispetto alle carenze di organico, ai turni da coprire, alle esigenze di continuità delle prestazioni sanitarie ai cittadini. Per il 2017, ad esempio (ma il discorso è analogo per tutti gli anni), il Direttore Sanitario ha stabilito che si svolgano prestazioni nei reparti di anestesia, radiologia,
pediatria, cardiologia, medicina, oltre a compiti ambulatoriali (di cardiologia e ortopedia) nei centri periferici. Sono decine e decine i medici Asm che svolgono prestazioni aggiuntive.
Nel 2016 hanno eseguito prestazioni 49 medici e 8 dipendenti del Comparto. Nel 2017, 48
medici e 2 dipendenti del comparto. Sinora. Né si deve dimenticare, per nessun motivo, che la direzione sanitaria dispone le prestazioni aggiuntive in casi assolutamente necessari quando, come successo proprio nel 2017 per la difficoltà di reperire medici nei concorsi, è indispensabile ricorrere a qualsiasi strumento pur di salvaguardare la salute pubblica. Quest’anno, peraltro, sono state disposte prestazioni aggiuntive ulteriori, per abbattere i tempi delle liste d’attesa: finanziate con soldi dei proventi dell’intramoenia e non con risorse aziendali. Questi i dati, ricavabili da chiunque si affatichi a richiederli.
Chi pensi ingenuamente di fermare l’azione Asm con questi mezzucci ha evidentemente sbagliato indirizzo. Della vicenda fake news, ovviamente, si occuperà la magistratura penale, per gli eventuali profili diffamatorii.