Riceviamo e pubblichiamo la nota del salandrese Domenico Palma sulla questione relativa alla scuola di Salandra. Di seguito la nota integrale.
“Tanto tuonò che piovve”, cosi la tradizione attribuisce la frase a Socrate; si racconta che un giorno Socrate stesse dialogando con un suo allievo nel cortile di casa; Santippe, moglie del filosofo, appena arrivata, iniziò a inveire contro di lui, poi si affacciò alla finestra e gli gettò una brocca d’acqua sulla testa; non vogliano buttare acqua in testa al sindaco, ma da questa amministrazione non riusciamo ad avere una buona notizia, il fatto è che quando ci si concentra a fare i fatti propri o della polisportiva, capiamoci anche noi amiamo il calcio, non si riescono a fare gli interessi della collettività. Salandra ha perso anche la direzione scolastica, qualcuno direbbe: il Sindaco ha meno problemi da affrontare. Ci chiediamo quale torto gli ha fatto la scuola al nostro sindaco? Cercheremo di scoprirlo, certo è un enigma non da poco. Non si è mai visto nella storia salandrese uno sfacelo cosi disastroso fatto alla scuola come quella vissuto negli ultimi anni. L’unica ragione che possiamo accampargli è il numero esiguo degli alunni, ma anche a questo c‘è una soluzione, ed è quello di avere la capacità di creare le giuste relazioni con gli altri comuni, quindi la capacità politica di creare alleanze, rete e sinergie in un territorio spopolato. È bene ricordare, che Salandra rientra nell’unione dell’area programma Bradanica Medio Basento.
Si scritto e parlato molto dello stato di interruzione dei lavori agli edifici scolastici, alcune lavorazione di messa in sicurezza sono fate alla presenza degli scolari, ci riferiscono gli addetti ai lavori, continuano da un anno, il pasto continuano a consumarlo dove fanno lezioni e le mamme degli alunni nulla hanno da dire? Mi spiace prendere atto che il tutto possa essere affrontato dai due contrapposti schieramenti politici senza nessuna e opportuna intrusione delle dirette interessate. La storia recente ci ha insegnato che le mamme, a cominciare da quelle di Plaza de Mayo, hanno sempre avuto il coraggio di sfidare a viso aperto il potere che non dava risposte alle legittime esigenze dei propri figli. Il nostro paese è oggetto da qualche anno da uno spopolamento pauroso, i servizi ai cittadini rischiano di essere spostati altrove e nella nostra comunità il problema è dei singoli e non di tutti? Da cittadino di un paese non più ridente, mio malgrado, devo dare ragione a chi ha pronunciato la frase: “ogni comunità ha l’amministrazione che si merita”. Alla denuncia della malafede e arroganza di questa amministrazione nessuno si è levato in quella indignazione che ogni società civile deve fare; qualcuno afferma che ciò è dovuto al fatto che “teniamo famiglia”, che iddio ce la conservi a lungo, nonostante quanto si è pusillanimi. Ciò detto, speriamo che il festeggiare la nuova pavimentazione stradale a pizza San rocco e la nuova scalinata sia di grande soddisfazione, altrimenti dovremo semplicemente continuare a fare quella che abbiamo sempre fatto: piegare la testa e rassegnarci”, dando la colpa al destino infame.