In una nota l’Assostampa chiede di rifare il bando del concorso per giornalisti all’Asm e al San Carlo. Di seguito la nota integrale.
Lo abbiamo già detto e lo ribadiamo. Continua a non piacerci il bando per l’assunzione di due giornalisti all’Azienda Sanitaria di Matera e all’Ospedale San Carlo di Potenza.
E’ stata assolutamente carente la pubblicità dei bandi che, tra l’altro, presentano a nostro parere procedure irrituali per quanto riguarda il capitolo della mobilità che, per legge, è propedeutica alle assunzioni per concorso. L’Azienda Ospedaliera San Carlo, infatti, ha demandato all’Asm l’organizzazione di detto avviso in virtù di non meglio precisati “accordi interaziendali”.
Avviso di mobilità pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l’11 agosto 2017, cioè il venerdì precedente alla settimana di Ferragosto, e rivolto ai soli dipendenti pubblici del comparto sanità nonostante la legge non contempli questa restrizione. Ma, cosa più grave, la mobilità riguarda un solo giornalista e non due come i posti messi a concorso. Una incongruenza segnalata da un collega ma mai resa pubblica nell’avviso di mobilità nonostante la risposta resa privatamente dalla Asm che recita: “stante il numero dei posti a concorso (due), non si potrà che dar corso alla mobilità in pari numero dei candidati”.
Quasi impossibile, inoltre, concorrere per il posto messo in mobilità a Potenza. Sul sito dell’Azienda Ospedaliera San Carlo, nella sezione “Concorsi e Avvisi”, non c’era traccia!
Manca poi, nel bando di concorso, un regolamento riguardo ai criteri di attribuzione dei punteggi per i titoli. Non viene spiegato in che modo si valuteranno le competenze informatiche e non viene fornita una scala di valutazione della conoscenza delle lingue straniere.
Ribadiamo, pertanto, la richiesta avanzata alla Asm e all’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza di ritirare il bando. Dal canto nostro offriamo la massima disponibilità ad aprire un tavolo di confronto. Accogliamo con favore qualsiasi nuova assunzione di giornalisti ma solo in caso ciò avvenga attraverso un percorso concorsuale trasparente che non penalizzi le legittime aspettative dei tanti colleghi in cerca di occupazione.
Effettivamente nel bando di “concorso” mancavano: COGNOME, NOME, RESIDENZA, CODICE FISCALE E APPARTENENZA POLITICA.
Nino Silecchia