Presentati nel pomeriggio a Matera nel corso di una conferenza stampa nella sede dell’Ente Parco della Murgia maternaa gli interventi di riqualificazione e valorizzazione della chiesa rupestre Madonna della Croce. Durante l’incontro sono stati anche illustrati i primi risultati della campagna di ricognizione della zona di Murgia Timone a cura della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università degli Studi della Basilicata.
All’incontro con i giornalisti hanno partecipato il Presidente dell’Ente Parco della Murgia Materana, Pierfrancesco Pellecchia, la Direttrice della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università degli Studi della Basilicata, Francesca Sogliani, Dimitris Roubis, ricercatore IBAM CNR e docente di Archeologia del Paesaggio dell’Università degli Studi della Basilicata e Giorgio Sobrà, Vice Direttore della Scuola di Alta Formazione di Matera, ICR-Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro.
L’Ente Parco della Murgia Materana attenta anche al recupero dei Beni Culturali presenti all’interno dell’area protetta, ha destinato fondi propri per il recupero di una delle più belle chiese rupestri di tutto il comprensorio murgico, la chiesa della Madonna della Croce (coordinate Gauss Boaga 2 657 014 – 4 502 228) che risulta essere anche la tappa conclusiva dell’itinerario trekking catalogato con il sentiero n. 408.
In sinergia con altri Enti si riqualificherà il bene e la zona circostante mediante un “progetto pilota” che prevede, attraverso il coinvolgimento di studiosi, tecnici ed esperti, l’avvio di un progetto di scavo archeologico, pulizia, restauro e manutenzione della chiesa rupestre e dell’affresco in esso contenuto.
Nell’ambito del Progetto Chora – Laboratori di Archeologia in Basilicata (resp. progetto Prof.ssa F. Sogliani), coordinato dalla Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera, in partenariato con l’Università di Roma di Tor Vergata e l’Ecole Pratique des Hautes Etudes di Parigi, sono previsti per Matera e per il territorio circostante, comprendente l’area del Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, conosciuto come Parco della Murgia Materana, due assi di intervento riguardanti il primo la Carta storico-archeologica di Matera e dell’area periurbana e il secondo l’Atlante digitale del patrimonio rupestre. Per quest’ultimo in particolare è in corso un’intensa attività di documentazione integrata consistente nella catalogazione completa delle strutture rupestri attraverso campagne di schedatura, rilievo tridimensionale e fotomodellazione. A tale scopo è dedicata una borsa di studio per il completamento della formazione scientifica dal titolo “Progetto Chora. Laboratori di Archeologia in Basilicata. Fotomodellazione Tridimensionale, Rendering 3D, Rilievo dell’insediamento rupestre di Matera”.
Nell’ambito dell’attività di ricerca per la redazione della Carta storico-archeologica di Matera si è svolta la prima campagna di ricognizioni archeologiche sistematiche sulla Murgia antistante la città di Matera, realizzata dalla Scuola di specializzazione in Beni Archeologici di Matera nell’ambito del progetto “Chora. Laboratori di Archeologia in Basilicata” con il sostegno del Parco Archeologico, Storico, Naturale delle Chiese Rupestri del Materano istituito con Legge Regionale n. 11 del 3 aprile 1990. La ricognizione ha avuto inizio nelle aree campione di Murgia Timone, San Falcione, San Vito e Madonna delle Croci con l’obbiettivo di creare la carta delle tracce archeologiche nel loro aspetto diacronico e di valutare la potenzialità informativa dei contesti stratificati. Il progetto è propedeutico alle attività di scavo archeologico che dovranno iniziare a breve nell’area della chiesa di Madonna delle Croci.
La ricognizione ha dato numerosi risultati individuando decine di unità topografiche, tra tumuli, aree di frammenti fittili e rinvenimenti propri del paesaggio rupestre, ossia chiese e asceteri rupestri, documentati con un approccio metodologico innovativo riguardante la documentazione digitale in 3d delle strutture conservate e la puntuale mappatura georeferenziata dei loro areali di dispersione di frammenti fittili.
Al fine di rispettare uno degli assi del Progetto Chora, ovvero quello relativo alla comunicazione dei dati scientifici al pubblico, i dati della ricerca saranno inseriti in un portale web dedicato al patrimonio archeologico della Basilicata, output finale del Progetto.
Per offrire un prodotto di fruizione altamente innovativo, funzionale ad una divulgazione quanto più estesa e efficace del patrimonio archeologico e culturale legato all’insediamento rupestre di Matera, la Scuola di Specializzazione, nell’ambito del Progetto CHORA, intende proseguire verso attività di sviluppo di soluzioni di realtà virtuale applicate al patrimonio rupestre.
PROGETTO ARCHEOLOGICO MATERA MURGE SURVEY
Direttore scientifico: Dimitris Roubis
Coordinamento attività sul campo:
Luisa Aino, Ester Annunziata
La fotogallery della conferenza stampa e di Madonna della Croce (foto www.SassiLive.it)