“O la questione meridionale diventa questione nazionale e quindi polo di attenzione delle politiche di sviluppo o le stesse rimarranno confinate in logiche emergenziali che potranno, ben che vada, assecondare qualche governo regionale più o meno amico ma non di più e non produrranno effetti di beneficio per tutti, unica condizione con la quale si può risolvere l’equazione decennale che fa maturare un giudizio ingiusto ed impietoso quale “al sud si sprecano solo risorse.”
Lo ha dichiarato l’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali, Luca Braia intervenendo ai lavori del Tavolo Mezzogiorno della Conferenza Programmatica Nazionale del Partito Democratico a Napoli.
“Per fare questo vanno condivise le peculiarità e le vocazioni e su di esse vanno fatte le scommesse più importanti destinando risorse adeguate al potenziale di crescita che il mezzogiorno può esprimere a vantaggio dell’Italia intera”.
I temi prioritari come agroalimentare, ambiente e turismo nelle regioni meridionali devono e possono svilupparsi ulteriormente solo attraverso importanti investimenti sulla mobilità di merci e persone, sulla formazione del capitale umano puntando su ricerca ed innovazione e sulla logistica, non solo quella interregionale ma soprattutto quella in grado di sfruttare la strategica collocazione che il mezzogiorno ha nel Mediterraneo, quale centro dei transiti dei popoli e delle merci nel presente e nel futuro.
In questa condizione, per esempio, attraverso il sistema intermodale che integra le portualità esistenti, dentro le costituende ZES (Zone Economiche Speciali) si deve legare la Basilicata ai porti di Taranto/Bari/Gioia Tauro e Napoli/Salerno su asset strategici presenti, quali energia ed automobili, e futuri, ancora più in linea con le nostre vocazioni.
A tal proposito, per quanto concerne l’agroalimentare il sud non ha una piattaforma logistica, la proposta della piattaforma da collocarsi in Basilicata a Ferrandina in Val Basento è un primo grande investimento che va compiuto anche con l’aiuto del governo centrale al più presto, per continuare a dare attenzione e realizzare quelle infrastrutture capaci di generare valore ed occupazione.
Occorre continuare nel futuro l’azione messa in campo sia da Matteo Renzi che proseguita da Gentiloni attraverso il grande lavoro fatto dal ministro De Vincenti con i patti per il sud e finanziamenti diretti significativi come la linea ferroviaria Matera-Ferrandina e quelli legati a Matera 2019.
Il riscatto al sud è possibile, come ha affermato lo stesso Ministro De Vincenti al tavolo, se rimaniamo consapevoli del fatto che il governo ha il dovere di recuperare il gap di servizi e infrastrutture ancora ad oggi esistente.
È tempo allora di fare una politica, nel mezzogiorno e per il mezzogiorno, meno assistenziale che punti alla efficienza ed alla autoimprenditorialità, soprattutto giovanile, garantendo formazione del capitale umano da far rimanere sul territorio. Una politica propositiva nell’accettare le sfide con un protagonismo nuovo che sappia dialogare con le regioni del nord, agganciando bene l’Italia all’Europa, per il bene dell’intero Paese.”