“I dati Istat e Inps ci consegnano un’Italia, dove circa 4 pensionati su 10 percepivano nel 2016 meno di mille euro al mese, i nuovi pensionati hanno redditi medi sensibilmente inferiori. In questo declino sono coinvolti i pensionati lucani in una regione che non riesce a invertire la rotta, è incapace, non si concentra sull’obiettivo e lo contrasti con tutti i mezzi a disposizione, nonostante è ricca di risorse quali acqua, petrolio, agricoltura, fabbriche piccole / medie e Fca”.
Lo dichiara il segretario dell’Ugl Matera, Pino Giordano.
“La povertà aumenta si concentra soprattutto da noi al Sud, con una forte incidenza in Basilicata. Gli ultimi dati descrivono una situazione drammatica, dove 1 lucano su 4 è povero, ma il dato più sconcertante è che il 41% dei lucani è a rischio povertà. Non a caso – prosegue il sindacalista Ugl – sempre di più aumenta la mensa della povera gente, distribuire abiti ai poveri aiutati dalla Caritas, Croce Rossa e associazioni di volontariato. Il numero di occupati tra i giovani 15-34enni rimane stabile rispetto al trimestre precedente e torna a calare su base tendenziale. E’ la fotografia scattata dall’Istat, dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dall’Inps e dall’Inail che hanno pubblicato la quarta Nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell’occupazione relativa al secondo trimestre 2017. Nel 2016 il 41,3% dei pensionati percepisce un reddito da pensione inferiore a 1.000 euro al mese, una percentuale che sale al 50,5% tra le donne. In questi numeri si trova un popolo lucano – aggiunge Giordano –, sommerso che, con dignità, cerca di affrontare la sfida di ogni giorno: sopravvivere. Oltre la metà delle pensioni erogate dall’Inps, precisamente il 51%, non arriva a 500 euro al mese. Poveri è un problema che si nasconde tra le mura domestiche tra un affitto da pagare, un lavoro modesto o la cassa integrazione, la spesa al discount, tanti sacrifici per arrivare alla fine del mese tra bollette e rincari di acqua, luce, gas, benzina, assicurazioni auto, autostrade, servizi bancari e tasse locali. I pensionati di oggi e di domani non hanno tempo da perdere, tra sei mesi non sappiamo neanche quale sarà il governo, mentre oggi abbiamo già la certezza che sei milioni di persone hanno assegni sotto il mille euro e ancora la politica gioca a prenderli in giro su l’allungamento dell’età pensionabile. E ciò in un ambiente sociale, quello Italiano, dove si applicano politiche familiari dal respiro corto con aiuti limitati e senza una vera prospettiva sul futuro. La cosa più drammatica – termina Giordano – è che nonostante il grido d’allarme povertà lanciato su più fronti dall’Ugl, la politica continua a operare con annunci a effetto e proclami: senza un reale impegno di crescita non si consentirà l’uscita dall’isolamento geografico e culturale che sta fortemente penalizzando la Basilicata degli ultimi decenni”.
Ott 30