Con uno scarno comunicato stampa il ragioniere Domenico Guidotti ha deciso di lasciare la Banca popolare dell’Emilia Romagna, gruppo che controlla anche la ” Banca Popolare del Mezzogiorno, nata nel 2008 dalla fusione tra Banca Popolare del Materano e Banca Popolare di Crotone. Lo scorso anno l’operazione di graduale smembramento di quella che era considerata la banca per eccellenza dei materani è proseguita con il trasferimento della direzione generale dell’istituto bancario da Matera a Crotone e le dimissioni di Guidotti motivate con le scontate “ragioni strettamente personali” potrebbero nascondere in realtà un tentativo da parte dei vertici della BPER di virare verso territori più ricchi rispetto a quelli del materano e del crotonese. In attesa di conoscere le strategie ufficiali dell’istituto bancario presente a Matera ma controllato dai vertici emiliani la notizia delle dimissioni di Guiditto può essere interpretata anche come un assist involontario a favore della costituenda Banca di Matera Credito Cooperativo, che attraverso i suoi soci si candida a diventare il nuovo punto di riferimento creditizio nella città dei Sassi. L’avvio della Banca di Matera è previsto tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013 ma la campagna di comunicazione avviata in questi giorni lascia presagire che i tempi di attesa potrebbero anche ridursi.
Michele Capolupo
A me pare che sia la Consob a decidere quando e se apre una nuova banca, non una campagna pubblicitaria della stessa…
In un’epoca in cui le banche tendono ad accorparsi per rimanere competitive, qui c’è chi si illude di aprire una banca locale. Attendendo per l’anno prox anche la Banca del Mezzogiorno di Poste Italiane, mi piacerebbe capire la guerra dei poveri che si faranno BPMezz, la nascente (????) Banca di Matera e Banca del Mezz. per accaparrarsi la clientela lucana (550mila abitanti compresi bambini e giovani, tra studenti e disoccupati) calcolando che sono presenti sul territorio tutte le altre banche nazionali.
Ma soprattutto, vista la fine della Popolare ex Materano, che con l’ultima Operazione Pubblica di Scambio delle vecchie azioni toglierà ulteriore influenza agli azionisti locali (ogni 100 azioni – comprate a 10 euro min., 87 azioni della Bper -valore 5,41 € ciascuna- quotata in borsa, prezzo medio finale 6,8€ circa con svalutazione rispetto all’acquisto di circa il 30% e visita degli Ispettori della Banca d’Italia), il giuoco vale candela?