Il rapporto ISTAT sui bilanci dei Comuni italiani al 2015 – che assegna alla Basilicata il primato della spesa per abitante più alta rispetto al Pil (1,3%) molto superiore alla media nazionale – si presta a numerose riflessioni in materia di fiscalità locale. E’ il commento del vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio (Fi) aggiungendo che il grado di rigidità strutturale della finanza comunale presenta una distribuzione regionale più omogenea intorno alla media nazionale, con l’eccezione delle amministrazioni della Basilicata che registrano un valore percentuale piuttosto elevato (97,9%, +6,1 punti percentuali).Il grado di dipendenza regionale supera, a livello nazionale, di 26,6 punti percentuali l’indicatore riferito ai trasferimenti erariali. Il suo valore risulta, in alcuni casi, molto elevato, come ad esempio in Friuli-Venezia Giulia (75,0%) per effetto di norme che enfatizzano l’autonomia finanziaria di questa Regione a statuto speciale. Tra le altre amministrazioni solo in Basilicata, Sardegna e nelle Marche il grado di dipendenza regionale supera quello dell’autonomia impositiva.
Altra indicazione del rapporto ISTAT di cui tenere conto: scende il peso delle entrate proprie, aumenta quello dei trasferimenti erariali. Gli indicatori economico-strutturali evidenziano come l’aumento delle entrate per contributi e trasferimenti, insieme alla diminuzione delle entrate tributarie, abbia causato una riduzione del grado di autonomia impositiva e di autonomia finanziaria. Il grado di autonomia impositiva scende di 3,9 punti percentuali e si attesta al 54,6% su scala nazionale. L’indicatore diminuisce in misura maggiore nelle province del Nord-ovest (-10,8 punti percentuali), seguono quelle del Sud e del Nord-est (-2,0 e -0,8 punti percentuali). Nelle amministrazioni del Centro e delle isole, invece, aumenta rispettivamente di 3,3 e 0,3 punti percentuali.
Quanto alla destinazione delle spese impegnate dai Comuni esse sono in prevalenza indirizzate all’acquisto di beni e servizi (36,6%) e alle spese per il personale (17,0%), queste ultime con un’incidenza rispetto alle entrate correnti del 22,8%. Rispetto al 2014 sono diminuite le spese per il personale (-2,9%) e quelle per trasferimenti (-0,6%) mentre risultano in aumento le spese per investimenti in opere (+10,2%).
Per Castelluccio c’è materia sufficiente per approfondire gli aspetti della finanza locale che da noi vede la grande maggioranza dei Municipi in grande difficoltà a garantire oltre agli stipendi del personale i servizi sociali e civili essenziali. Anche in questo caso la riforma della governance locale che è centrata intorno all’Unione dei Comuni voluta dalla maggioranza di centrosinistra si rivela un fallimento. La riprova – dice il vice presidente del Consiglio – è il ricorso a provvedimenti straordinari annuali per soccorrere i Comuni cje non ce la fanno più.
Nov 03