Per il Ministero dell’Ambiente la Schlumberger non può cercare petrolio nel Canale di Sicilia mentre nel Mar Ionio lo può fare.
Con decreto n. 293 del 2 novembre 2017 il Ministero dell’Ambiente ha negato la compatibilità ambientale relativo al progetto di ricerca di idrocarburi presentato dalla società Schlumberger nell’area di prospezione di idrocarburi denominato “d 1 GP SC” ossia nel canale di Sicilia.
In sostanza, il Ministero ha preso atto del parere negativo espresso dalla Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale in merito alla indagine sismica 3 D.
Eppure se nel mar di sicilia la ricerca di petrolio è considerata non compatibile con l’ambiente al contrario nel mar ionio nessun problema sembra esistere per il Ministero dell’Ambiente.
In effetti, con atto n. 289/2016 del 18.10.2016 il Ministero dell’Ambiente ha decretato la compatibilità ambientale della ricerca di petrolio nel Golfo di Taranto della d 3, l’istanza di ricerca di petrolio nel Golfo di Taranto presentata proprio dalla medesima società Schlumberger Italiana S.p.a. Fonte (http://www.va.minambiente.it/it-IT/Comunicazione/DettaglioUltimiProvvedimenti/854).
Per il mar Ionio il progetto riguarda una zona molto più estesa e pari a 4.030 km2 ed è ubicata nella Zona Marina “F” e prevede l’acquisizione di circa 4.285 km di linee sismiche 3D utilizzando appunto la tecnologia air-gun.
Come mai questa diversità di valutazione?
Non è ancora dato sapere quali le scriminanti utilizzate ma per saperlo abbiamo inviato istanza di accesso agli atti amministrativi al fine di poter comprendere come sia possibile che il Mar Ionio non presenta specie protette o da proteggere o forse neanche alcuna peculiarità meritevole.
Eppure sono decine e decine le associazioni ambientaliste, i cittadini e i comitati che hanno inviato osservazioni contro e noi come Mediterraneo no triv avevamo anche evidenziato che il Golfo di taranto non è solo ambiente da proteggere ma addirittura che il suo ambiente marino ha delle peculiarità che lo rendono unico nel suo genere essendo, appunto, anche la nursery dei cetacei.
Serve una maggiore attenzione delle istituzioni su questioni che riguardano aspetti di enorme importanza quali l’ambiente e il futuro del turismo e della pesca di Puglia, Basilicata e Calabria.
Si continua a dimenticare che il mare ha un valore inestimabile e che le trivelle nel mare presto, molto presto, arriveranno nel nostro Golfo di Taranto.
Inoltre, per quella che ad un primo esame appare una differente valutazione che il Ministero dell’Ambiente fa tra il Mar Ionio e il Canale di Sicilia non ci fermeremo e la questione sarà portata all’attenzione della Comunità Europea.
Mediterranea No Scorie (già Mediterraneo no triv)