Nelle sale espositive al piano terra dell’ex ospedale San Rocco di Matera è possibile ammirare fino al 5 novembre la mostra ”Mediterraneo senza spettatori: naufragi con Angeli”, a cura della ”Fondazione Angelo Cesareo” di Ruvo di Puglia , del C.P. per il Club per l’ UNESCO di Matera e della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata.
La mostra, dedicata a don Tonino Bello, è itinerante e arriva a Matera dopo le tappe di Riace e Aliano. Seguiranno quelle ad Assisi, Milano e Lampedusa. In ogni tappa la mostra si ispira nell’allestimento al luogo che la ospita e si arricchisce di nuove espressioni artistiche.
Si presenta al pubblico con una forma di corale narrazione su formelle di ulivo, fotografie e poesie, di quegli esodi e naufragi che, attraversando il nostro Mediterraneo, nei bambini e ragazzi, gli “angeli” inconsapevoli vittime della Storia, trova la sua più scandalosa trasparenza.
Le narrazioni sono condotte nella forma di icone e piccoli testi ( simili a “haiku”) e assumono il valore di un tentativo, da parte degli sguardi dei visitatori, di inabissarsi in quegli ”angeli” del fondo del nostro mare. Un mare sempre più “senza spettatori”, nell’incapacità crescente degli uomini di farsi specchio dell’altro, compresi a cui la mostra vuol restituire un nome, un volto, una storia.
Interpellati in tali narrazioni sono, soprattutto, gli sguardi di quelle sensibilità marginali e periferiche, quegli ”altri” delle nostre società che nei migranti, nei bambini, nei diversamente abili, nei carcerati, trovano alcuni dei soggetti più rappresentativi.
Matera è stata scelta in questo percorso non solo perché Patrimonio dell’ Umanità e per la sua ancestrale bellezza, ma perché il suo suggestivo paesaggio rievoca i segni e le cifre di un’antica Terra Madre del Sud, una grotta-ventre nella quale sono incastonate conchiglie e stelle – a memoria del mare e del cielo che abitavano questi luoghi – e che potrà farsi approdo di altri volti e sguardi, di naufraghi, illuminarsi di angeli nuovi.
Su tali suggestioni è configurato lo spazio della mostra, aperta a ulteriori contributi, non solo di narrazioni visive su altre formelle, che verranno messe a disposizione della creatività degli ”spettatori”, ma anche aperta a tutti quei contributi, singoli e collettivi, artistici e poetico-musicali, che potranno realizzarsi nel contesto della mostra.
Oltre alla mostra per i visitatori provenienti dalle scuole, quindi per i ragazzi più piccoli, è disponibile un laboratorio nel quale gli alunni possono decorare ulteriori icone che ne diventeranno parte integrante della mostra. E’ possibile anche dare vita ad estemporanee espressioni artistiche musicali, narrative, teatrali, che andranno anch’esse a arricchire di umanità l’esposizione, inserita in una scenografia suggestiva proprio come accade in teatro su un palcoscenico.
Una mostra che ricorda una matriosca perchè anche le opere realizzate da carcerati, bambini, diversamente abili e migranti diventano fonte di ispirazione per scatti fotografici a cura di Donato Anselmi, Domenico Mastandrea e Marco Volpel.
La mostra, con ingresso libero, dalle 17 alle 21 sarà aperta fino al 5 novembre e al mattino è a disposizione proprio per le scuole, a seguito di prenotazione.
La fotogallery della mostra “Mediterraneo senza spettatori: naufragi con Angeli” (foto www.SassiLive.it)