Ben vengano le piogge previste in questi giorni anche in Basilicata, dove nelle principali dighe mancano all’appello oltre 200 milioni di metri cubi di acqua rispetto allo stesso periodo della scorso anno, per effetto di una estate e di un mese di ottobre straordinariamente siccitoso. E’ quanto fa sapere Coldiretti Basilicata sulla base dei dati Ucea dalla quale si evidenzia che l’arrivo della pioggia e della neve è importante per dissetare i campi resi aridi dalla siccità, per spegnere gli incendi e ripristinare le scorte idriche nei terreni, nelle montagne, negli invasi, nei laghi e nei fiumi a secco. Le precipitazioni però – sottolinea Coldiretti Basilicata – per poter essere assorbite dal terreno deve cadere in modo continuo e non violento mentre gli acquazzoni aggravano i danni e pericolo di frane, alluvioni e smottamenti. Di fronte allo stravolgimento del clima secondo l’organizzazione agricola lucana è necessario passare dalla gestione dell’emergenza con enorme spreco di risorse, per abbracciare una nuova cultura delle prevenzione in un Paese che resta piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente, ma che, per le carenze infrastrutturali, ne trattiene solo l’11%. Occorrono – continua Coldiretti Basilicata – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini aziendali e utilizzando anche le ex cave e le casse di espansione dei fiumi per raccogliere l’acqua piovana. Siamo di fronte infatti a cambiamenti strutturali come dimostra il fatto che nel 2017 – precisa Coldiretti Basilicata- si sono registrate temperature più alte mentre le precipitazioni sono state nettamente inferiori alla media in tutti i mesi dell’anno.