Una mostra innovativa e multimediale per l’allestimento e con un linguaggio semplice e rigoroso per i contenuti che lancia Matera su Marte. E’ la mostra “Marte. Incontri ravvicinati con il pianeta rosso, presentata in mattinata al Museo Ridola. All’incontro con i giornalisti hanno partecipato Marta Ragozzino, Direttrice del Polo Museale della Basilicata, Paolo Verri, Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019 e Viviana Panaccia, curatrice della mostra. La mostra sarà inaugurata questa sera alle ore 19 e resterà aperta fino al 14 gennaio 21017, dal martedì alla domenica dalle 9 alle 20, il lunedì dalle 14 alle 20. Chiusa il lunedì mattina. La mostra “Marte. Incontri ravvicinati con il Pianeta Rosso” arriva a Matera grazie alla collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Italiana, il Polo Museale della Basilicata e la Fondazione Matera – Basilicata 2019.
Marta Ragozzino: “Nel museo più antico della Basilicata, a Matera, inauguriamo una mostra innovativa e originale sia per i contenuti che per l’allestimento. Siamo molto orgogliosi di poterla presentare a Matera, prima città del viaggio itinerante dopo il primo allestimento avvenuto a Roma. Una mostra pensata per il mondo della scuola oltre che per i visitatori e i materani che vorranno scoprirla per i prossimi due mesi. Ad accogliere i visitatori saranno due giovani ragazzi che conoscono diverse lingue, Ilde Scalcione e Michele Avignone”.
Paolo Verri: “Con questa mostra Matera è su Marte. La cultura è turismo che produce anche ricchezza economica ma vuol dire anche competenze. Il futuro delle nostre comunità è basato proprio sulle competenze. La mostra è concepita proprio per i giovani per dare loro la possibilità di immaginare competenze, percorsi scolastici innovativi”.
La mostra, promossa da ASI, per la cura di Viviana Panaccia e il coordinamento di Francesco Rea, già presentata a Roma nell’aula ottagona del Museo delle Terme di Diocleziano in collaborazione con il Museo Nazionale Romano, approda a Matera, nel Museo archeologico nazionale, ricca di una nuova idea progettuale particolarmente efficace, rimodulata dalla curatrice per il grande spazio al centro del percorso espositivo del primo piano.
Tra i reperti che raccontano la storia più antica del territorio materano, prende forma una grande struttura che richiama il pianeta rosso e che permette di raccontare, in modo estremamente suggestivo, la storia dell’esplorazione di Marte e il contributo del nostro paese a questa grande avventura mondiale. Al progetto hanno infatti partecipato anche l’Agenzia Spaziale Europea, Inaf e l’industria spaziale nazionale.
L’idea che guida la mostra è quella di avvicinare le scoperte scientifiche e la conoscenza dello spazio ad un pubblico più vasto di quello degli specialisti: una sfida straordinariamente importante che incontra le prospettive e gli orientamenti del Polo Museale e della Fondazione Matera Basilicata 2019 in relazione all’accessibilità culturale e alla condivisione democratica della conoscenza.
Una mostra di respiro internazionale, che il Polo Museale ha inteso promuovere insieme alla Fondazione anche per collegare la tradizione archeologica del museo statale più antico della regione con l’innovazione scientifica rappresentata dal Centro di geodesia spaziale e dal Centro spaziale di Matera, tra le più importanti eccellenze del territorio.
Si tratta di un progetto importante, che simboleggia Futuro – Remoto, uno dei temi del Dossier di Matera – Basilicata 2019, e riporta l’attenzione sul Museo archeologico della Città dei Sassi, sul quale si stanno concentrando gli sforzi del Polo, in previsione di un grande progetto di rifunzionalizzazione del museo che sarà accompagnato da una nuova necessaria narrazione e restituizione delle importanti collezioni conservate.
Per il Polo Museale questa mostra è infatti l’avvio di un importante percorso di ripensamento e riallestimento: un grande progetto culturale che vorremmo mettere a disposizione e condividere con la comunità, per rendere il Museo Ridola più aperto, accessibile, comprensibile, coinvolgente e capace di parlare a tutti.
Un museo di tutti e per tutti, che vorremmo riallestire insieme.
La mostra vuole avvicinare il grande pubblico al Pianeta Rosso, un pianeta che fin dall’antichità ha incuriosito ma anche suscitato paura.
Dopo un richiamo alla figura mitologica del dio Marte, anche grazie alla presenza di una scultura romana raffigurante la Testa di Marte imberbe, prezioso prestito del Museo Nazionale Romano, un’introduzione dedicata alle prime osservazioni dell’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli dei famosi canali di Marte e alla grande produzione di letteratura fantascientifica, il percorso espositivo passa a illustrare lo stato della conoscenza che oggi abbiamo di Marte, attraverso i dati e le immagini che la più avanzata tecnologia spaziale ha permesso di acquisire: dalle prime ‘storiche’ immagini delle sonde Viking fino alla sonda europea Mars Express, ai rover americani Curiosity e Opportunity e alla sonda americana Mars Reconnaissance Orbiter. Attraverso immagini spettacolari inviate sulla Terra da queste sonde, il visitatore potrà apprezzare appieno i paesaggi marziani: canyon profondi, distese di dune di varie forme e colori, vulcani altissimi e pianure sconfinate. Ma anche le tracce di acqua scoperte ai poli
Un modello e un documentario illustreranno nei particolari le caratteristiche e gli obiettivi della missione Exomars dell’Agenzia Spaziale Europea [Esa] e Agenzia Spaziale Russa [Roscomos], realizzata sotto la guida dell’Italia, con lo scopo principale di indagare sulla possibile presenza di vita presente o passata sul pianeta rosso. Infine uno sguardo al futuro e ai programmi delle agenzie spaziali e dei privati per colonizzare Marte con una spettacolare videoinstallazione immersiva realizzata con le immagini della nuova serie televisiva firmata da Ron Howard MARS, messe a disposizione da National Geographic.
Dopo la mostra dedicata a Malta e alle grandi opere pittoriche del Seicento, questa nuova collaborazione tra il Polo Museale della Basilicata e la Fondazione Matera Basilicata 2019 tende ad esplicitare ancora di più la convergenza tra i saperi umanistici e quelli scientifici, e ad offrire alta divulgazione in maniera chiara ed accessibile. Qualcosa che a sud di Roma avviene molto raramente e che conferma l’attitudine di Matera ad essere un centro sempre più attivo di produzione e diffusione dei modelli culturali contemporanei, offrendo una opportunità di grande crescita ai cittadini e agli abitanti del territorio, ma anche di sorprendente attualità per il turista più attento e curioso, capace di farsi sorprendere da una proposta culturale innovativa ed europea.
All’inaugurazione saranno presenti i rappresentanti locali di ASI e il responsabile relazioni esterne Francesco Rea, l’architetto Carla Di Francesco, Segretario generale del Mibact, Salvatore Nastasi, Vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019 Aurelia Sole, le autorità civili materane, con il sindaco Raffaello De Ruggieri, che interverranno insieme alla curatrice e a Marta Ragozzino, Direttrice del Polo e Paolo Verri, Direttore della Fondazione Matera – Basilicata 2019.
Michele Capolupo
La fotogallery della mostra “Marte, il pianeta rosso” (foto www.SassiLive.it)