La quarta Commissione consiliare presieduta da Vito Giuzio (Pd) ha licenziato a maggioranza, ierisera,un disegno di legge che prevede interventi in materia di sanità. Hanno espresso voto positivo i consiglieri Giuzio e Miranda Castelgrande (Pd), si sono astenuti i consiglieri Romaniello (Gm) e Napoli (Pdl-Fi), non ha partecipato al voto il consigliere Perrino (M5s). Il provvedimento passa ora all’esame della seconda Commissione consiliare.
Con il provvedimento, a partire dal 1° gennaio 2018 e per il biennio 2018-2019, si intende attivare un ulteriore presidio territoriale, in aggiunta al presidio ospedaliero presso l’Azienda ospedaliera San Carlo, di un hospice territoriale che persegua l’obiettivo di spostare il baricentro delle cure palliative e della terapia del dolore dall’ospedale, cui vengono demandati i casi più complessi, al territorio, usufruendo della struttura già realizzata in Val d’Agri nel Comune di Viggiano.
Si prevede, inoltre, di attivare uno specifico punto territoriale di hospice pediatrico presso la struttura già realizzata e pienamente fruibile nel Comune di Lauria, che assicuri risposte residenziali, alternative al modello di ospedale per acuti, tali per cui, in caso di necessità diagnostica e/o terapeutica, il bambino e la famiglia vengano accolti in continuità di cura, di riferimento, di obiettivi e di scelte con i vari referenti della rete regionale. La sperimentazione gestionale viene affidata all’Ant nazionale e alla Fondazione Maruzza Lefbvre D’Ovidio Onlus nell’ambito del progetto nazionale “Bambino” realizzato in collaborazione con il Ministero della Salute.
Il disegno di legge prevede anche l’eliminazione del limite percentuale del 30% per l’acquisto di prestazioni aggiuntive da utilizzarsi nel settore dell’emergenza urgenza per tener conto del potenziamento in atto del servizio emergenza urgenza 118 ove è stato attivato anche il volo notturno del servizio delle eliambulanze.
Con l’articolo 3 del disegno di legge si prevede una più razionale distribuzione delle risorse a suo tempo assegnate per la realizzazione del polo multispecialistico riabilitativo di Maratea. In particolare si prevede un loro utilizzo non solo per la realizzazione della struttura sanitaria riabilitativa di Maratea ma anche per le ulteriori strutture della rete delle attività di riabilitazione sul territorio dell’Azienda sanitaria locale Asp di Potenza.
Erano presenti ai lavori della Commissione oltre al presidente Giuzio, i consiglieri Miranda Castelgrande, Polese (Pd), Romaniello e Pace (Gm), Perrino (M5s), Bochicchio (Psi), Napoli (Pdl-Fi).
Lo stato di attuazione del riordino del sistema sanitario regionale di Basilicata al centro dei lavori della quarta Commissione consiliare presieduta da Vito Giuzio (Pd). Ieri pomeriggio sono stati ascoltati idirettori generali dell’azienda ospedaliera “San Carlo” di Potenza Maglietta, dell’Asm Quinto, dell’Asp Bochicchio, dell’ “IrccsCrob”di Rionero Cugno e del dipartimento Politiche della persona Pafundi.
Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera “San Carlo” di Potenza Rocco Maglietta ha fatto il punto sulle azioni intraprese in attuazione della Legge regionale n.2/2017 che prevedeva il trasferimento, dal 1° gennaio 2017, dei Presidi ospedalieri di Lagonegro, Melfi, Villa d’Agri e dell’Asp all’azienda ospedaliera “San Carlo”. “L’azione amministrativa – ha detto Maglietta – si è conclusa nei 180 giorni come stabilito. Per la parte più complessa, quella sanitaria, si è lavorato su vari settori. L’ospedale San Carlorappresenta l’Hub di riferimento regionale per l’alta specialità (neurochirurgia e cardiochirurgia), per il sistema di emergenza-urgenza regionale (Dea di II° livello), per le prestazioni di eccellenza con riferimento alle professionalità e alle tecnologie disponibili e per il sistema delle reti interaziendali, soprattutto quelle a maggiore complessità clinica e organizzativa (rete Ima, rete Stroke e rete dei traumi maggiori). Gli ospedali di base (Spoke), individuati nei presidi ospedalieri di Lagonegro, Melfi e Villa d’Agri, sono deputati al trattamento medico e chirurgico di pazienti con patologie acute di medio-bassa complessità, mentre l’ospedale di Pescopagano garantisce le attività di riabilitazione di III° livello, di riabilitazione neuromotoria e lungodegenza. Per consolidare il ruolo di centralità dell’ospedale San Carlo rispetto alle acuzie complesse – ha proseguito Maglietta – sono state potenziate le attività di cardiochirugia, cardiologia interventistica e di neurochirurgia. Rispetto al 2016 si è avuto un incremento economico di circa un milione di euro per cardiochirurgia e cardiologia. Le procedure interventistiche effettuate dall’Uoc di Cardiologia hanno fatto registrare nei primi nove mesi del 2017 un incremento del 18%. Incrementi registrati anche dall’Uoc di Neurochirurgia per numero dei dimessi (29%) e del relativo valore economico (33%). Relativamente ai presidi ospedalieri sede di Psa (Lagonegro, Melfi, Villa d’Agri), è stata prevista l’attivazione di un’area critica a carattere multidisciplinare dove possono trovare assistenza i pazienti con compromissione delle funzioni vitali che necessitano di stabilizzazione e successivo trasferimento presso l’ospedale San Carlo se complessi, che sfuggono alla rete dell’Emergenza-Urgenza; i pazienti in insufficienza respiratoria acuta con riacutizzazioni che necessitano di ventilazione meccanica invasiva; pazienti bisognosi di monitoraggio continuo e trattamento intensivi o semi-intensivo; pazienti che necessitano di osservazione e/o monitoraggio di breve durata. All’area critica sono connessi funzionalmente le strutture dell’area medica, chirurgica e materno infantile e i servizi per la diagnostica per immagini e di laboratorio. Per quanto riguarda la rete integrata dei servizi presso l’Ospedale di Pescopagano è prevista l’attivazione di un modulo di 8 posti letto di terapia intensiva”. Maglietta ha poi fatto il punto sulle criticità riscontrate inerenti la reclutazione del personale specialistico. “Si è avuto – ha detto – un esodo importante verso la Puglia e la Campania. Abbiamo tre ortopedici che lavorano su Villa d’Agri, Pescopagano e Melfi i quali si spostano a seconda delle esigenze. Per il settore materno infantile vi sono difficoltà ad avere specialisti h24 per una serie di attività. E’ stato fatto un avviso pubblico per le ostetriche, mentre per i pediatri è stato espletato un concorso ma la partecipazione è stata scarsa. Sono stati assunti 2 pediatri e abbiamo bandito un avviso per Melfi. Per altre attività di emergenza è garantita la presenza di un anestesista su tutti e tre i presidi. Il problema del personale è presente anche per il Pronto soccorso per il quale abbiamo bandito una serie di concorsi. Per quanto riguarda la rianimazione cerchiamo di integrarci con gli altri ospedali per dare una risposta programmatica. Il modello su quale stiamo lavorando, è l’alta complessità che viene garantita dall’ospedale di Potenza”. Il direttore generale Maglietta, coadiuvato dal direttore amministrativo del San Carlo, Berardi ha, poi, interloquito con i consiglieri Romaniello, Napoli e Perrino che hanno chiesto delucidazioni sugli obiettivi di servizio e sul percorso della riorganizzazione. “Un percorso, quellodell’integrazione tra ospedali – ha ribadito Maglietta – che è abbastanza complesso e manifesterà criticità fin quando non si sarà completato tutto il processo”.
Per quanto concerne l’IrccsCrob di Rionero, il dirigente generaleCugnosi è soffermato sulle criticità relative al personale medico. “Da quando le regioni Puglia e Campania – ha spiegato – hanno fatto nuove assunzioni si è avuto un vuoto in organico. Per quanto riguarda l’anestesia, abbiamo solo 3 medici e le attività chirurgiche oncologiche si mantengono grazie alla collaborazione con gli anestesisti del San Carlo. Sono stati fatti 7 avvisi pubblici e 3 concorsi. Gli avvisi sono andati deserti e per quanto riguarda i concorsi, dopo i 6 mesi del periodo di prova i medici sono rientrati nelle loro regioni. E un problema di attrattività, risentito soprattutto dalle strutture decentrate. Tra pochi anni – ha detto – avremo difficoltà a mantenere aperto questo tipo di ospedale”. Cugno ha poi parlato del divieto di praticare convenzioni con strutture extraregionali del servizio sanitario che crea un ulteriore vulnus. “Il Crob – ha proseguito – non può fare convenzioni con le Università. Per effetto di queste decisioni non riusciamo a portare all’interno dell’Istituto professori di prima fascia. Abbiamo fatto sforzi organizzativi importanti:creato un’unità operativa multidisciplinare, importante per il paziente oncologico; abbiamo istituzionalizzato il modello del farmacista dipartimentale, avviato lateleoncologia, un progetto avanzato che non ha trovato grande riscontro tra i medici di medicina generale”. Alla richiesta del consigliere Napoli sullo stato dei rapporti con gli altri Istituti di ricerca, Cugno ha spiegato che “sono in atto azioni per creare accordi con istituti oncologici di Napoli e Bari al fine di creare una barriera verso le strutture del nord Italia.Con l’Istituto ‘Pascale’di Napoli si sta lavorando ad un protocollo d’intenti che sarà perfezionato entro fine mese per condividere progetti di ricerca e tecnologie e sopperire anche alle difficoltà che affronta ciascun Istituto”. Il dirigente generale dell’Ircss-Crob di Rionero ha, infine, parlato dell’importanza del corretto funzionamento del Comitato etico. Il dirigente generale del dipartimento Politiche della persona, Pafundi ha comunicato che la segreteria tecnica è dimissionaria e che martedì prossimo si procederà alla sua sostituzione.
Il direttore generale dell’Asm, Quinto ha fornito la fotografia della nuova configurazione organizzativa dell’assistenza ospedaliera per acuti della Provincia di Matera, dotata dei due plessi di Matera e Policoro e che prevede a regime uniche strutture complesse di Cardiologia e Utic, Anestesia e Rianimazione, Pronto Soccorso e Ostetricia e Ginecologia. “Tali accorpamenti – ha spiegato Quinto – hanno comportato il venir meno di 4 unità operative complesse ma si è prevista l’istituzione di una nuova struttura complessa presso il P.O. di Policoro, denominata Area critica intensiva Policoro, finalizzata a rafforzarne le funzioni e le conseguenti attività nell’area dell’Emergenza-Urgenza. L’articolazione sotto un’unica direzione ha consentito di erogare prestazioni nell’ambito delle due strutture senza incidere su qualità e numero di prestazioni.
E’ entrata a regime la Struttura complessa unica Direzione attività amministrative Ospedale per acuti Asm. Si è provveduto, inoltre, alla cessione dall’Asm all’Asp dei contratti di lavoro dipendente e in convenzione del personale a tempo determinato e indeterminato assegnato al Servizio 118 oltre alla cessione all’Asp dei beni mobili ed ellettromedicali in dotazione alle postazioni 118 e dei contratti di manutenzione delle ambulanze”. Quinto ha, poi, evidenziato le criticità su alcune specialità parlando di “emergenza sul versante psichiatria e neuropsichiatria”. “Se non riusciamo ad acquisire specialisti – ha detto – saremmo costretti ad effettuare alcuni accorpamenti”.
Successivamente è intervenuto il direttore generale dell’AspBochicchioche ha illustrato le azioni poste in essere per il passaggio dall’Asp all’AorSan Carlo dei presidi ospedalieri di base di Melfi, Villa d’Agri e Lagonegro, delle risorse umane, strumentali ed economiche. “A tal fine – ha spiegato Bochicchio – si sono costituiti gruppi di lavoro coordinati dai direttori amministrativi e sanitari dell’Asp e dell’Aor per definire modalità, tempi e forme di passaggio delle procedure, fermo restando il limite ultimo di 180 giorni dalla entrata in vigore della Legge regionale n.2/2017”. Bochicchio ha, quindi, espresso parole di apprezzamento per i dipendenti degli uffici amministrativi e tecnici che “nella fase transitoria hanno lavorato alacremente con un notevole impegno”. A parere di Bochicchio“gli effetti della riforma saranno visibili fra un po’ di tempo perché il bisogno territoriale è diverso e va codificato”.
Il dirigente generale del dipartimento Politiche della persona, Pafundi su sollecitazione del consigliere Napoli, che ha riportato i dati del Ministero secondo i quali “ci sono circa 4mila lucani che vanno a curarsi fuori regione”, ha parlato dell’emigrazione sanitaria e del problema delle liste di attesa. “Per l’ospedale San Carlo il settore cardiochirurgia ha avuto dei problemi oggettivi nel 2015. Nel 2016 e 2017 si è registrato un trend positivo. Ad oggi – ha spiegato Pafundi – sono disponibili i flussi di mobilità delle annualità 2014, 2015 e 2016. Stiamo effettuando delle elaborazioni e nel giro di un mese contiamo di essere in grado di avere un quadro complessivo del flusso. Per le liste di attesa della specialistica in priorità, queste – ha proseguito il direttore generale del dipartimento Politiche della Persona – sono totalmente rispettate. Criticità sono riscontrabili per le prestazioni non in priorità. Sul San Carlo, azienda ospedaliera molto richiesta, i tempi di attesa arrivano anche a 210 giorni”. Emergenza-urgenza e tempi standard per il soccorso, altra questione affrontata. Pafundi ha parlato di “tecnologia obsoleta in uso alle autoambulanze e di un prossimoaggiornamento tecnologico di tutto il parco macchine”. Il presidente dell’organismo consiliare Giuzio ha poi sollevato la questione dei medici di continuità assistenziale. Su questo argomento il consigliere Napoli ha richiesto una riunione specifica della quarta Commissione con l’audizione dei dirigenti generali delle Aziende sanitarie e dell’assessore Franconi.
Erano presenti ai lavori della Commissione oltre al presidente Giuzio, i consiglieri Miranda Castelgrande e, Polese (Pd), Romaniello e Pace (Gm), Perrino (M5s), Bochicchio (Psi), Napoli (Pdl-Fi).