Assicurare un flusso di finanziamenti costanti da destinare all’edilizia residenziale pubblica e procedere all’immediato recupero degli appartamenti al momento inagibili. Sono queste alcune richieste contenute nel documento sottoscritto nei giorni scorsi da Federcasa con i Sindacati Nazionali degli Inquilini (Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini), per rilanciare l’Erp e tutto il settore delle case popolari, in Italia, e presentato ieri a Roma, nella sala monumentale di Palazzo Chigi dal presidente di Federcasa, Luca Talluri, alla presenza tra gli altri dell’amministratore unico dell’Azienda territoriale di edilizia residenziale di Potenza, Domenico Esposito, in quanto coordinatore della commissione che ha elaborato il testo, e del segretario generale del Sicet, il Sindacato inquilini casa e territorio, Nico Falotico, entrambi lucani.
Nelle prossime settimane il testo sarà sottoposto all’attenzione delle due Camere per richiedere una serie di misure volte a delineare una svolta nelle politiche abitative, oltre che nuovi ruoli per l’edilizia residenziale pubblica. Diverse le proposte avanzate. Su tutte ci sta la necessità di ripristinare un flusso di finanziamenti certi e costanti in parte provenienti dalla fiscalità generale e in parte dalla lotta all’evasione, che nel settore dell’affitto rappresenta una quota rilevante. “Una soluzione potrebbe arrivare dalla possibilità di concedere uno sgravio fiscale sugli affitti – evidenzia Esposito – costringendo in questo modo i proprietari delle case a dichiarare le entrate derivanti dai canoni pagati”.
Nel documento viene, poi, evidenziata la necessità di completare urgentemente il programma di interventi per il recupero e la razionalizzazione degli immobili di edilizia residenziale pubblica. Un altro punto fondamentale riguarda gli enti gestori delle case popolari, ai quali deve essere data la possibilità di concorrere, a parità con gli altri soggetti imprenditoriali, ad attività di produzione e di gestione immobiliare a rendimento, prevedendo che le risorse ricavate da questa attività siano utilizzate nella manutenzione e nella valorizzazione del patrimonio pubblico.
“ Il documento affronta anche il tema dell’abusivismo – ha evidenziato Esposito – per il quale viene evidenziata la necessità di contrastare occupazione abusive attraverso forme rapide e trasparenti di assegnazione degli alloggi liberi, fondi per il ripristino immediato degli alloggi che si rendono disponibili, ed accordi con Prefetture e Questure per il controllo del patrimonio”. Nel documento, infine, si invita a promuovere anche la mobilità orizzontale per gli inquilini al fine della ottimizzazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica.
“Nel merito del documento nei prossimi mesi seguirà un’apposita conferenza programmatica con la partecipazione di altri soggetti istituzionali come Anci e Conferenza delle Regioni – conclude Esposito – attraverso la quale si chiederà a chiunque governerà nella prossima legislatura la nomina di un sottosegretario dedicato alle politiche abitative e la possibilità di considerare l’Edilizia residenziale pubblica come servizio di interesse generale alla pari della sanità e dell’istruzione e non come stabilito nel DM n. 22 del 2008 un servizio di interesse economico generale come qualunque attività che produce utili”.
Federcasa associa 95 enti provinciali, ha 7.000 dipendenti e gestisce un patrimonio di 764 mila alloggi in locazione, 102 mila unità immobiliari non residenziali in locazione, 24 mila abitazioni a riscatto e 65 mila alloggi di proprietà di terzi.
Nov 18