Sabato 2 dicembre 2017 dalle ore 17.30 nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi a Matera il Centro Studi Rocco Montano e la Società Filosofica Italiana Lucana Matera presentano “Il Danteum di Giuseppe Terragni tra letteratura e architettura”.
Il convegno è organizzato in collaborazione con Delegazione FAI, Ordine degli Architetti, Centro Levi, Centro Adriano Olivetti, Società Dante Alighieri e col patrocinio di Polo Museale di Basilicata, Comune di Stigliano, Dipartimento Culture Europee e Mediterraneo dell’Università di Basilicata.
Da quando la dimensione progettuale ha incominciato ad avere nella storia dell’architettura un suo ruolo autonomo e la figura dell’architetto è diventata sempre più quella di un intellettuale-filosofo, la vicenda dell’architettura è diventata anche la storia affascinante di opere pensate e mai realizzate. Non foss’altro che per la ricca eredità di questioni e suggestioni che essi ci hanno comunque lasciato. È forse anche il caso del Danteum dell’architetto Giuseppe Terragni (1904-1943), un vero e proprio tempio laico dedicato alla memoria di Dante e del suo divino poema, del quale il progettato edificio prometteva di farci fare “esperienza piena”.
Destinatari dell’incontro sono gli studenti e i docenti liceali nonché gli allievi della Facoltà di Architettura di Matera, e naturalmente il pubblico cittadino, notoriamente interessato ai temi dell’urbanistica e dell’architettura, come non potrebbe non essere in una città scelta come capitale della cultura europea 2019 proprio per la sua singolarissima vicenda urbanistica ed architettonica.
Il convegno è stato ideato e organizzato da Sebastiano Villani, presidente del centro studi dedicato al dantista stiglianese Rocco Montano, che prosegue in questo modo il suo pluriennale impegno celebrativo dell’opera di Dante, iniziato nel dicembre del 2015 con due convegni internazionali danteschi realizzati in collaborazione rispettivamente con il Centro Pio Rajna, la Società Dantesca Ungherese e i comuni di Stigliano e Pietrapertosa. La sezione materana della Società Filosofica Italiana è ancora una volta il principale partner dell’iniziativa, alla quale hanno, tuttavia, voluto aderire anche Enti istituzionali (Polo Museale di Basilicata, Comune di Stigliano, Dipartimento Culture Europee e Mediterraneo dell’Università di Basilicata) ed associazioni culturali e professionali di Matera e provincia (Delegazione FAI, Ordine degli Architetti, Centro Levi, Centro Adriano Olivetti, Società Dante Alighieri).
Dopo i saluti introduttivi, i relatori invitati parleranno della storia del Danteum dell’architetto Giuseppe Terragni (1904-1943), un vero e proprio tempio laico dedicato alla memoria di Dante e del suo divino poema, del quale il progettato edificio prometteva di farci fare “esperienza piena”. In riferimento a questo progetto e alla sua natura, si terrà d’occhio da una parte la storia della ricezione dantesca e dall’altra il dibattito architettonico degli anni ‘30 del secolo scorso. I relatori invitati a partecipare, non solo architetti ma anche italianisti e scenografi, parleranno del Danteum da prospettive disciplinari diverse, cercando di trasmetterci la grande suggestione che esso ha ininterrottamente esercitato negli ultimi ottant’anni, sollecitando studi, ricerche e convegni in ogni parte del mondo.
Questa la scaletta delle numerose relazioni:
Martino Marazzi (Università di Milano): Il Danteum di Giuseppe Terragni tra letteratura e architettura;
Carlo Albarello (Associazione degli Italianisti- Master in Scenografia dell’Università “La Sapienza” di Roma): «Il folle volo»: astrazione e organicità nel Danteum di Lingieri-Terragni;
Piergiulio Montano (Centro Studi Rocco Montano): Monumentalità, storicismo, evocazione emotivo-sentimentale in un’architettura moderna degli anni Trenta;
Antonio Conte (Università di Basilicata): Architettura, geometria, astrazione nell’opera di Terragni;
Ina Macaione (Università di Basilicata): Il vuoto enigmatico del Danteum. Moderatore: Mimmo Calbi (Centro Adriano Olivetti).
Alla fine della manifestazione è in programma un breve ricordo di Domenico Pantone, giovane dantista stiglianese prematuramente scomparso nel 2017.
Ai docenti iscritti alla Società Filosofica Italiana che parteciperanno all’incontro verrà rilasciato un attestato di partecipazione riconosciuto dal MIUR, valido ai fini dell’aggiornamento professionale.