Il coordinatore regionale Vicario Dina Sileo ha inviato una nota sulle politiche agricole attuate dalla Regione Basilicata. Di seguito la nota integrale.
Ogni giorno siamo tempestati di annunci sulle “buone” politiche agricole di questa Regione. Bandi, soldi, promesse di pagamento. Ma quanto sono efficaci queste politiche? In questa Regione che potrebbe fondare gran parte della propria economia sull’agricoltura si leva il grido degli imprenditori agricoli ed allevatori del Platano – Melandro. Forza Italia si fa carico di questa protesta e ne diventa portavoce.
Migliaia di ettari di terreni coltivabili e coltivati con il grandissimo limite di non essere serviti da condotte di acqua. A poco servono le autobotti. Gli agricoltori sono stanchi di promesse disattese sistematicamente, di incontri con l’assessore o con le associazioni di categoria. Nella quotidianità sono costretti a fare selezione di cosa e quanto mettere a coltura perché non sono in grado di assicurare sufficiente irrigazione per tutti i terreni né possono contare sulle scarse riserve di raccolta di acque piovane nei laghetti artificiali. Lo stesso dicasi per la zootecnia. Bisogna scegliere quanti capi allevare. A questo si aggiunge un problema infrastrutturale. Le strade provinciali di collegamento alle aziende agricole e zootecniche sono ridotte, in alcuni casi, a tratturi inaccessibili ai mezzi pesanti di trasporto merce ed animali. Una risorsa castrata dalla scarsa attenzione. La domanda viene da sé. Come vengono spese le risorse stanziate Feasr e Psr? In favore di chi? Non è un caso che gli organismi pagatori dei fondi europei abbiano sospeso i pagamenti. Non è vero che il problema sta nei fatiscenti sistemi informatici di tali organismi. Il vero problema è che i dati raccolti dai sistemi informatici si sono rivelati incongruenti rispetto ai requisiti posseduti dai richiedenti. Quindi accordare i fondi a chi forse non ne aveva diritto ha sottratto la possibilità ai “veri agricoltori” di migliorare la qualità delle proprie attività. Il risultato? Solo promozione a fronte di molti agricoltori che oggi annaspano per mantenere in vita le loro aziende.