Le scriventi organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Flai Cisl e Uiltec Uil hanno inviato una lettera a Luca Desiata del Gruppo Sogin e per conoscenza al Ministero Sviluppo Economico Ministero Finanze Autorità Energia Gas e sistema idrico Commissione di Garanzia per annunciare la proclamazione dello stato d’agitazione e la richiesta del tentativo preventivo di conciliazione ai sensi dell’art.2 comma 2, legge 146/1990 e successive modificazioni. Di seguito il testo integrale
Le scriventi organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Flai Cisl e Uiltec Uil constatano l’atteggiamento dell’Azienda orientato a rendere vano il recente protocollo sottoscritto che doveva valorizzare e rilanciare l’interlocuzione sindacale, appesantito da innumerevoli problematiche interne ed esterne all’Azienda, così come evidenziato nell’allegato comunicato. Pertanto, chiedono, prima di procedere ad una dichiarazione di mobilitazione riguardante tutti i Lavoratori di Sogin e Nucleco, di essere al più presto convocate dall’AD, nei tempi stabiliti dalla procedura di raffredamento e conciliazione, per valutare tutte le problematiche, oggetto del contenzioso, e verificare la possibilità di addivenire ad una soluzione condivisa.
Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione
Recentemente abbiamo firmato un accordo quadro con l’Azienda sul tema “occupabilità” che, oltre ad affrontare la questione della stabilità occupazionale, poneva le basi per un rilancio delle relazioni sindacali che si erano pesantemente interrotte a seguito di atteggiamenti rigidi Aziendali. Da questo accordo emergeva la volontà di: valorizzare il ruolo delle Relazioni sindacali; mettere in campo tutte le leve per preservare i livelli occupazionali; continuare ad avvalersi delle professionalità sulle quali ha investito (Somministrati); garantire la copertura delle posizioni obbligatorie; attuare un confronto finalizzato a valutare una nuova intesa sugli esodi facendo riferimento alle esperienze fatte nel settore; attuare politiche di reimpiegabilità anche attraverso la mobilità infragruppo stabilendo delle modalità comuni e coinvolgendo la periferia sulle coperture delle posizioni obbligatorie e sulla stabilizzazione del Personale; attivare la commissione paritetica sulla formazione; incentivare strumenti flessibili (lavoro agile). Inoltre, l’Azienda si era impegnata a portare a compimento l’accordo “sul premio di risultato”, oltre i vari temi in itinere. Purtroppo abbiamo assistito ad azioni che hanno, nei fatti, lasciato trasparire una volontà diversa da quella dichiarata. Nonostante si sia parlato di stabilità e di avvalersi delle professionalità esistenti, 5 Lavoratori vengono informati che devono lasciare l’Azienda. Nei contesti pubblici si parla di Sogin come di un’Azienda di riferimento anche guardando al panorama internazionale, questo grazie alla professionalità espresse dai suoi Lavoratori, e poi si tenta di “punire” gli stessi Lavoratori con una discussione sul premio di risultato, fatta a fine anno (sostanzialmente con i dati di consuntivo in mano), che vuole riconoscere ai lavoratori un importo inferiore al premio dello scorso anno, senza peraltro, come si è fatto in tutti gli accordi del settore, alcun aumento aggiuntivo (quindi, come se, per i Lavoratori di Sogin, la perdita del potere d’acquisto si fosse fermata), nonostante la disponibilità delle OO.SS. a trovare soluzioni ragionevoli. Peraltro, considerando che quest’anno i dati economici mostrano che Sogin è andata meglio del 2016 e che alcuni importanti problemi sono sorti per la scelta fatta dall’Azienda, e non dai Lavoratori, di rescindere un contratto con Saipem che ha effetti significativi sui risultati programmati. Questo ci induce a pensare che si tenta di distogliere l’attenzione dal fatto che si è determinato un contenzioso legale fra due Società pubbliche (cosa molto discutibile che ha allertato il mondo politico e istituzionale con alcune specifiche audizioni al riguardo) e dove il merito esisteva già dallo scorso anno. Quindi non si capisce perché la stessa Azienda sia intervenuta solo oggi e non lo scorso anno e perché gli effetti di questa scelta debbano ricadere sui Lavoratori. Infine ci sembra singolare che, dei tanti temi annunciati, emerga l’interesse a fare cose che vanno nella direzione opposta a quella dichiarata e sottoscritta. Pensiamo che non sia più accettabile un atteggiamento così contraddittorio e, in ragione di ciò, chiediamo un’urgente incontro a valle del quale, se la situazione dovesse rimanere inalterata, avviare lo stato di agitazione dell’intero Gruppo e tutte le azioni conseguenti che andremo a definire.