“Attendevamo dal Governo Gentiloni, nonostante la fase pre-elettorale e come preannunciato qualche mese fa, una manovra si’ leggera, ma con una visione di medio-lungo termine del Paese sia in materia economica che finanziaria. Non solo questo non è stato, ma siamo all’apoteosi del provvedimento ‘elettoralista’ in cui le poche risorse disponibili vengono sparpagliate in rivoli che accontentano poco un po’ tutti gli interlocutori politici di questa maggioranza. Per quanto riguarda le clausole di salvaguardia e gli interventi sulle accise, ancora una volta si butta la palla avanti, si rimanda di anno in anno. Bene sterilizzare, ma nel 2019 e nel 2020 i nodi verranno al pettine”. Lo ha dichiarato il capogruppo alla Camera di Direzione Italia, l’on. Cosimo Latronico, in merito al “decreto fiscale”. “Sulla rottamazione delle cartelle ricordo solo che, quando le opposizioni – e anche molti della maggioranza – avevano a suo tempo già tentato di spiegarvi che i tempi da voi ipotizzati erano troppo esigui e che per la maggior parte dei contribuenti il meccanismo rischiava di essere svantaggioso, avete fatto finta di nulla. Basta parlare con imprenditori, sindacati, professionisti e amministratori. Tutti chiedono la stessa cosa: meno burocrazia, meno adempimenti, meno bonus e mancette, più interventi strutturali a cominciare dalla riduzione del cuneo fiscale. Chiedete al mondo dell’edilizia e agli amministratori locali come valutano il codice degli appalti. Abbiamo, invece, una serie di provvedimenti (alcuni anche interessanti), ma che comunque non vanno nella direzione chiesta dal Paese e che nemmeno sono in raccordo con l’impianto complessivo della legge di bilancio che, peraltro, è ancora in fase di definizione a Palazzo Madama. Così facendo non si consente alle famiglie di programmare il proprio futuro, dalla nascita dei figli, alla scuola, alle pensioni; non si consente all’impresa che ha bisogno di certezze per poter progettare il proprio sviluppo; non si incentivano investimenti esteri – ha concluso Latronico – che non tollerano più un tessuto normativo che si modifica in continuazione, privo di ogni qualsiasi garanzia di stabilità nel medio-lungo periodo”.
Nov 30