Si è concluso pochi giorni fa a Verona, il “Challenge Euposia”, l’unico appuntamento al mondo riservato ai vini spumante metodo classico. La manifestazione è stata organizzata da Beppe Giuliano, direttore della rivista Euposia e della testata Internazionale Italian Wine Jurnal ed ha visto, nella giuria di esperti chiamati a giudicare le bottiglie in concorso, anche l’enologo lucano Fabio Mecca. “Aver fatto parte di una giuria così prestigiosa, composta da nomi importantissimi dell’ enologia internazionale, è stato emozionante ed importante anche dal punto di vista della formazione”, ha commentato così la sua partecipazione al Challenge il giovane esperto originario di Barile. Accanto a lui, a dare un voto alle bollicine di Brut, Extrabrut e PasDosé, c’erano infatti anche personalità del calibro di Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi nonché consulente di prestigiose aziende Italiane ed estere, Roberto Cipresso enologo e scrittore, Bob Lindo il più celebrato produttore di spumante del Regno Unito, Marcello Lunelli presidente e amministratore delegato di Cantine Ferrari e Charles Philipponat, produttore di champagne. “Lo spumante- spiega l’enologo, il primo in Basilicata ad aver conquistato, con due aziende differenti, nel corso dell’edizione 2018, i ‘Tre Bicchieri’ assegnati dal Gambero Rosso – è un doppio vino in quanto ha due vite plasmate da due diverse fermentazioni. Quello che mi ha colpito maggiormente partecipando alla manifestazione è stato comprendere come in una degustazione alla cieca il fattore determinante nella valutazione del vino fosse determinante il vitigno utilizzato e il terroir d’origine”. L’enologo non esclude infine la possibilità di produrre bollicine tutte lucane: “ Se dovessi ‘progettare’ io un metodo classico in Basilicata consiglierei al mio cliente di partire dal vigneto, cercando condizioni limite che possano creare delle situazioni tali da avere uve uniche e che possano dare basi che rifermentate possano esprimere ogni peculiarità del territorio d’ origine”.
Dic 01