E’ diventato il “must”, il prodotto che sulle tavole di Natale e Capodanno non può mancare. Nemmeno sotto l’albero e nei cestini tradizionali di regali natalizi. E’ il tartufo di San Mauro Forte che in pochi anni è riuscito ad affermarsi alla pari del più “fortunato” e conosciuto tartufo d’Alba. Anche per la passione e la caparbietà di Michele Viggiani, 31 anni, di San Mauro Forte, che ha creato la prima azienda della Collina Materana di lavorazione e commercializzazione di tartufi. Quella di Michele è una storia simbolo per tanti giovani che vogliono restare in Basilicata e non vogliono aspettare a braccia conserte che qualcosa accada. Proprio ad Alba “tempio sacro” del tartufo la produzione di San Mauro ha di recente conosciuto la sua consacrazione con riconoscimenti più che lusinghieri ad opera di esperti, chef stellari, appassionati e buyer del tubero pregiato. Il tartufo di Basilicata ha così acquisito un suo spazio identitario nel più importante evento internazionale. Un comparto che la Regione, come ha più volte dichiarato l’assessore all’Agricoltura Luca Braia, intende valorizzare con azioni lungimiranti e una consapevolezza maggiore del potenziale che già esprime e di quello da esprimere attraverso una strategia di valorizzazione regionale che troverà presto un punto di riferimento nella legge di prossima approvazione. La “scommessa” di Michele è già vinta: da prodotto “povero” che la gente di San Mauro non aveva alcuna intenzione di scovare a prodotto in grado di garantire un buon reddito ed economia indotta specie per la ristorazione tipica e di qualità. Michele si occupa con cura di ogni fase: dalla ricerca alla selezione di ogni singolo tartufo prima della lavorazione per far si che il prodotto trasformato conservi al massimo il profumo e il gusto dei nostri boschi lucani. In modo da soddisfare anche i palati più raffinati sia nazionali che internazionali. L’azienda è dotata di macchinari di altissima tecnologia in grado lavorare il prodotto senza alterarlo e soprattutto in grado di soddisfare ogni esigenza lavorativa. L’azienda oltre ad occuparsi della vendita all’ingrosso e al dettaglio di tartufi freschi, trasformati e prodotti a base di tartufo, cura un altra linea extra tartufo nella quale possiamo trovare funghi e prodotti della terra conservati sott’olio come ad esempio: asparago di pungitopo e asparago classico. Una storia che può far compiere un salto avanti alla filiera del tartufo. Da noi la ricerca dei tartufi svolge la funzione economica di integrazione al reddito delle comunità locali delle aree interne boschive ed invece può costituire una consistente fonte di reddito per gli imprenditori agricoli, che possono così diversificare le proprie attività e valorizzare territori marginali o abbandonati. Di qui l’esigenza rilanciata dall’Associazione di filiera per il Tartufo Colline Materane e del Medio Agri, vero pioniere nell’area Materana, di promuovere e tutelare il pregiato tubero Made in Basilicata, con un sistema di certificazione e tracciabilità che deve essere il prerequisito per la realizzazione di una filiera legata al tartufo o un marchio di identità che gli enti preposti potrebbero costituire. Per queste feste natalizie e di fine anno le previsioni di vendita sono più che ottimistiche. Le prenotazioni nell’azienda Viggiani che cura anche i dettagli di marketing sono un primo segnale.