Non esistono affidamenti in subappalto del servizio di conduzione degli impianti di depurazione; la cosiddetta “clausola sociale” è sempre prevista, così come stabilito dalla legge regionale n. 24 del 15 febbraio 2010; la legislazione vigente non consente alla stazione appaltante di imporre all’impresa appaltatrice uno specifico contratto collettivo di lavoro: queste premesse smentiscono in maniera certa, chiara e inequivocabile le dichiarazioni contenute in un comunicato stampa diffuso dalla Fiom-Cgil. Sorprende la presa di posizione del sindacato – riportata con grande evidenza dagli organi di stampa – basata su affermazioni clamorosamente sbagliate, come è verificabile da chiunque sul sito aziendale di Acquedotto Lucano (sezione Società Trasparente, sottosezione Bandi di gara e Contratti).
Acquedotto Lucano, in maniera assolutamente trasparente e nell’assoluto rispetto della legislazione vigente, pubblica sul proprio sito web Avvisi per la manifestazione di interesse, come tali aperti a tutti gli operatori economici potenzialmente interessati (in quanto, come è noto, non possono essere precluse a ditte provenienti da fuori regione).
Acquedotto Lucano, inoltre, identifica sempre in maniera chiara le disposizioni normative che impongono all’impresa appaltatrice il rispetto degli standard di protezione sociale e del lavoro come condizione per svolgere l’attività in appalto.
Alle imprese, oltre al possesso della certificazione del sistema di gestione ambientale e della certificazione del sistema di qualità, viene richiesto il Piano della Sicurezza e Coordinamento ai sensi del decreto legislativo n. 81 del 2008: il documento serve ad analizzare tutti gli aspetti legati ai rischi e alle misure di prevenzione e protezione, con le prescrizioni atte a prevenire o ridurre i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori.
Prima della stipula del contratto per l’affidamento del servizio, Acquedotto Lucano richiede espressamente il rispetto della clausola sociale, specificando ulteriormente all’impresa che “pur consapevoli di non poter imporre scelte inerenti il Contratto collettivo nazionale di lavoro da applicare ai propri dipendenti, si pone in evidenza che la normativa in materia prevede non solo il mantenimento del posto di lavoro, ma anche il rispetto delle condizioni economiche e contrattuali in essere con il precedente conduttore”.
Infine, Acquedotto Lucano stabilisce altrettanto espressamente che alla sottoscrizione del contratto di appalto si potrà procedere solo a seguito dell’adempimento della clausola sociale, da dimostrare “mediante trasmissione del contratto stipulato con i dipendenti assunti”.
Dic 07