Coordinata dall’Assessore della Puglia Leonardo Di Gioia, hanno partecipato alla Commissione Politiche Agricole a Matera, l’Assessore della Basilicata Luca Braia, l’Assessore del Piemonte Giorgio Ferrero; l’Assessore del Molise Vittorio Facciolla, il Direttore Generale del Friuli Venezia Giulia Francesco Miniussi; il Consigliere regionale della Calabria Mauro D’Acri, il Direttore Generale della Lombardia Roberto Cova, l’Assessore dell’Emilia Romagna Simona Caselli; Filippo Diasco, il Direttore Generale della Campania, l’Assessore della Toscana Marco Remaschi, oltre che i dirigenti e i funzionari del Dipartimento Agricoltura di Basilicata, Campania e Puglia.
“Nella sfida di investire di più e meglio sia sull’uso razionale del bene terra e delle risorse naturali e sull’uso consapevole del cibo per contrastare lo spreco alimentare, il comparto agricoltura gioca un ruolo chiave per chi il cibo lo produce e per chi lo consuma, per chi ne ha un surplus e chi invece ne ha necessità. L’impegno che ho condiviso con i rappresentanti delle Regioni italiane, a nome di Matera e della Basilicata oggi in questa CPA, da me fortemente voluta nella città dei Sassi, è quello di incrementare e rafforzare tutte le azioni, dirette ed indirette, sul tema dell’agroalimentare sostenibile, unico in grado di assicurare nel tempo ritorni per tutti dal punto di vista ambientale, economico ed etico.”
Lo ha dichiarato l’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali Luca Braia presentando alla Commissione Politiche Agricole, riunita oggi a Matera, tra i punti all’ordine del giorno, un documento condiviso con tutti gli assessori regionali relativo alle tematiche “Cultura, educazione alimentare, ambiente e salute” contenente alcuni impegni che le regioni hanno accolto ed intendono assumere per il futuro.
“Cultura, educazione alimentare, ambiente e salute – prosegue Braia – devono diventare i temi chiave per orientare le nostre politiche, affinché dopo la carta di Milano, che ha affermato il diritto al cibo come diritto umano fondamentale, si possa arrivare, dopo l’anno del cibo che sarà il 2018, a una carta di Matera nel 2019 di cui dovremmo definire nei prossimi mesi i contenuti, nel rispetto di alcuni indirizzi prioritari.
Riteniamo, come Commissione Politiche Agricole che al centro di ogni processo di evoluzione culturale di una società moderna, debba esserci un uso consapevole delle risorse naturali e dei rischi connessi al loro depauperamento e che questo possa realizzarsi solo ed esclusivamente se i livelli di consapevolezza e conoscenza siano all’altezza delle sfida in campo. Consci che tali buone pratiche possano diventare elementi di vantaggio per il mondo agricolo e agroalimentare in particolare, ma anche sociale ed economico in generale.
In questa sfida, il comparto agricoltura gioca un ruolo chiave per chi il cibo lo produce e per chi lo consuma, per chi ne ha un surplus e chi invece ne ha necessità.
Quattro i principali punti proposti e condivisi in sede di CPA che ci impegnano innanzitutto a incrementare politiche che rafforzino sempre più la relazione Ambiente, Cibo, Salute, attraverso maggiori investimenti su Giovani, Innovazione e Ricerca ed un utilizzo virtuoso delle risorse economiche nazionali ed europee.
Ed ancora, sostenere gli aiuti finalizzati a ridurre nella pratica agricola drasticamente l’uso di fitofarmaci di origine chimica in generale e/o formare gli operatori ad un uso sempre più consapevole degli stessi oltre che stimolare l’adozione di provvedimenti nazionali ed europei a tutela e controllo della qualità del cibo e della loro relativa sicurezza, attraverso l’adozione di politiche sempre più stringenti sulla obbligatorietà delle certificazioni di origine delle materie prime e ad una maggiore e più efficace azione di monitoraggio e stretto controllo sulle produzioni di importazione, facendo valere sempre il principio di precauzione.
Infine, chiediamo un impegno al Governo per la realizzazione di un grande progetto di educazione alimentare nazionale, a cui le regioni potrebbero compartecipare, che coinvolga le famiglie, il mondo dell’istruzione e dello sport.
Matera Capitale Europea della Cultura nel 2019 non può e non deve essere solo ricordata come il luogo nel quale si realizzeranno una serie di eventi e manifestazioni di livello nazionale ed internazionale. Vogliamo che sia anche il luogo ideale nel quale si possano alimentare discussioni e dal quale far partire messaggi importanti che possano arrivare all’Italia, all’Europa, al mondo intero su tutte le tematiche che pongono al centro la Cultura come straordinario propulsore di sviluppo ed in particolare i temi strettamente connessi tra loro come Agricoltura, Ambiente, Cibo e Salute.
Con un bagaglio di oltre 7000 anni di storia, essendo la terza città più vecchia al mondo, Matera rappresenta una pagina straordinaria scritta dall’uomo in cui si materializza in maniera chiara ed inequivocabile il concetto di “resilienza” cioè la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità.
Tale caratteristica, universalmente riconosciuta, è tra le principali leve che ha permesso a questa città, alla terra di appartenenza ed alla sua comunità di alimentare e realizzare l’auspicato “riscatto” e di passare dalla definizione di “vergogna nazionale” nel 1950 (data da Alcide De Gasperi in visita da presidente del Consiglio) a primo sito nel meridione ad ottenere il riconoscimento nel 1993 di Patrimonio Mondiale dell’Umanità per l’Unesco per i Sassi e per il “paesaggio culturale” ed infine, nel Settembre del 2014, a meritare il titolo di Capitale Europea della Cultura del 2019 anche grazie alla capacità di coinvolgere, dal basso, l’intera comunità di Basilicata. Ed è per questo che ho chiesto sia al Sindaco di Matera De Ruggieri che al Vescovo mons. Pino Caiazzo oltre che alla Fondazione Matera 2019 di portare il loro saluto e di veicolare queste informazioni in CPA.
E’ assolutamente opportuno quindi lanciare, proprio oggi a conclusione di un anno difficile per le tante calamità che hanno caratterizzato il nostro territorio (terremoto in Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, gelo e siccità in tutta Italia), da questo straordinario posto, una riflessione comune sulla necessità inderogabile di investire di più e meglio sia sull’uso razionale del bene terra e delle risorse naturali, partendo da una gestione sostenibile dell’ambiente in generale, a cominciare dal bene più prezioso rappresentato dall’acqua, che sull’uso consapevole del cibo per contrastare lo spreco alimentare, sempre più evidente nei paesi occidentali, compreso il nostro.
Per questo riteniamo utile far partire un messaggio da un’areale che esprime non solo eccellenza in agricoltura, soprattutto nei comparti dell’ortofrutta, della cerealicoltura (legumi e grano), della zootecnia e che da una città che per tanti anni è stata conosciuta come città della pasta, degli straordinari Sassi e famosa anche per il Pane di Matera IGP, ma perché da sempre è anche città simbolo della bio-architettura oggi tanto tornata determinante, grazie ad uno straordinario sistema antico di raccolta dell’acqua, che sfrutta le pendenze esistenti, la friabilità della roccia per realizzare un complesso sistema di canalizzazione delle acque, condotte in una diffusa rete di cisterne e “palombari”.
Un luogo unico, che i colleghi Assessori hanno avuto modo adesso anche di conoscere e vivere – conclude Braia – che oggi vive anche e soprattutto di turismo, in cui l’agroalimentare gioca e giocherà sempre più in futuro un ruolo chiave e che, soprattutto, insiste in una regione, la Basilicata, unica nel suo genere, in cui esiste la terra in quantità, raccoglie in invasi oltre un miliardo di metri cubi di acqua, è 100% rurale con i suoi 355.000 ettari di foreste distribuiti in 2 Parchi Nazionali e 3 Regionali, ha oltre 600.000 ettari di SAU ed in cui il PIL dell’agricoltura fa registrare una percentuale del 9,2%, doppia di quella nazionale.”