Continua la formazione per il concorso indetto dal Serra Club. Il secondo incontro con gli alunni della scuola secondaria di primo e secondo grado della provincia di Matera si è svolto nel Salone degli Stemmi del palazzo della Curia.
Monsignor Caiazzo ha guidato i giovani in una riflessione sulla conversione con un racconto di un’esperienza vissuta.
La professoressa Carlucci e il presidente Gabriele Draicchio hanno illustrato le finalità del Serra e il bando di partecipazione al concorso.
La professoressa Margherita Lopergolo ha raccontato una delle storie più belle sulla conversione, quella di “Francesco d’Assisi”, scritta da Hermann Hesse. La dimostrazione che sin dall’antichità sono comparsi sulla terra uomini grandi e magnifici che hanno esercitato un’influenza così forte su popolazioni ed epoche che tutti li conoscevano e ne parlavano con ardore, tanto che il loro nome,passando di bocca in bocca, non è mai andato perduto. Infatti, queste persone hanno esercitato la loro influenza soprattutto con l’esempio della loro vita generata da un unico spirito, grande ed unitario, ed era davanti a tutti come un esempio luminoso, un’immagine di Dio.
Dopo lla lettura del racconto, gli studenti sono stati coinvolti in una riflessione sulle ‘eccellenze’: chi, nella vita, può essere considerato eccellente o dotato di talento o di virtù, o di perfezione,in modo da porsi come modello per gli altri?
L’alunno che a scuola vince una borsa di studio per merito, chi si distingue per un’attitudine verso il canto, la danza, la matematica, la pittura, il calcio, chi stima e rispetta sé stesso e gli altri, chi sa portare su di sé le sofferenze e è il peso degli altri, specialmente dei deboli, chi manifesta un’ottima educazione morale, intelletti intellettiva, sociale, fisica ecc…
Gli spunti e le proposte per un dibattito sulle personalità eccellenti sono stati molti. Ma ciò a cui ha mirato la formazione al concorso letterario dedicato a Monsignor Conese, è stata la partecipazione attiva e responsabile di chi educa e di chi viene educato, il loro impegno, il loro entusiasmo e la loro passione nello svolgere qualsiasi attività della vita. Non basta acquisire, gradualmente, un sapere tecnico, da specializzato, ma occorre una formazione morale. Una persona può anche essere un esperto ed eccellente meccanico, ma se ripara un pezzo e ne rovina altri, è solo un disonesto, che strumentalizza il cliente per ottenere guadagni illeciti. Non basta la specializzazione; in ogni attività occorre onestà e rispetto del prossimo. La stima si conquista un po’ alla volta; il bene morale e materiale, fisico e metafisico deve sempre trionfare sul male.
In conclusione, la professoressa Lopergolo ha fornito ai giovani la definizione di cultura espressa dal professor Francesco Luciano Dichio nella sua ricerca sociale, intitolata ‘La formazione umana’, ed.Pugliesi: “la cultura è tutto ciò che fa parte della scienza, della storia, dell’esperienza, dell’arte umana e della Sapienza infinita di Dio”.
In conclusione, la dottoressa Rosangela Piaggione ha coinvolto gli alunni in un gioco intitolato ‘Guardare con gli occhi di Dio’; dopo la lettura della storia del ricamo di Dio, insieme ai ragazzi, si è cercato di trovare la conclusione chiara a tutti: è difficile capire il progetto di Dio su ognuno di noi ma non bisogna aver paura di riflettere sul senso della nostra vita e affrontarla. Per scoprire il progetto di vita che può renderci felici è assolutamente necessario mettersi in ascolto di Dio che ha un suo disegno d’amore per ciascuno di noi.
Dic 09