Ha riscosso grande interesse l’incontro dibattito sul sovraindebitamento “Se potessi avere mille euro al mese. Perché le famiglie s’indebitano, rimedi per non essere travolti” promosso in mattinata nella sala convegni Camera di commercio di Matera dalla Fondazione Lucana Antiusura e dall’Ente camerale della città dei Sassi con l’obiettivo di far crescere una cultura della gestione economica/debitoria.
Testimonial d’eccezione il giornalista Maurizio Costanzo. Sensibilizzato sul tema dal presidente della Camera di commercio Angelo Tortorelli ma impossibilitato a lasciare Roma, ha voluto essere presente in collegamento video.
Il convegno, moderato dal giornalista Edmondo Soave, ha fatto registrare la presenza di importanti relatori. Dopo i saluti istituzionali del Prefetto Antonella Bellomo, del sindaco Raffaello De Ruggieri e del presidente della Camera di commercio Angelo Tortorelli, è seguita l’introduzione ai lavori del presidente del Tribunale di Matera Giorgio Pica. Gli aspetti tecnici sono stati affrontati dall’avvocato Paolo Porcari, dalla vice segretario generale Unioncamere Tiziana Pompei, dalla psicologa Caterina Rotondaro e dal dirigente scolastico liceo scientifico Alighieri di Matera Vincenzo Duni. Particolarmente apprezzati anche gli interventi di due studenti del Liceo Scientifico di Matera. Le conclusioni sono affidate a don Basilio Gavazzeni della Fondazione lucana antiusura Mons. Vincenzo Cavalla.
Maurizio Costanzo, che ha ricordato con piacere le sue precedenti due visite nella città dei Sassi, ha annunciato che nel prossimo mese di febbraio sarà nuovamente ospite della città dei Sassi grazie all’invito del presidente della Camera di Commercio di Matera, Angelo Tortorelli, che tornerà a Roma giovedì prossimo per incontrare il giornalista romano e definire nei dettagli il programma della visita nella città dei Sassi. Maurizio Costanzo ha apprezzato moltissimo gli interventi dei due studenti materani e ha ricordato anche la sua esperienza personale con l’indebitamento. “Mio padre è morto a 17 anni e mi sono ritrovato in casa con mia zia e mia madre, entrambe anziane e ammalate. A 17 anni ho cominciato a fare il giornalista e grazie alla mia professione sono riuscito a pagare le infermiere che accudivano i miei familiari. A me è andata bene con il mio lavoro perchè avevo una vocazione forte per fare il mio mestiere e per questo ai ragazzi che sono in sala dico di non pensare per forza di emergere con un talent perchè il talent della vita è molto più importante”.
“La Camera di commercio di Matera – ha sottolineato il presidente dell’ente camerale Angelo Tortorelli – ha scelto di promuovere un momento d’incontro pubblico per tornare a parlare dello strumento del sovraindebitamento. Vogliamo divulgare il più possibile lo strumento della Composizione delle crisi da sovraindebitamento, una seconda chance che può portare fino all’esdebitazione (beneficio della liberazione dei debiti non onorati) di tutti i debiti pregressi. Ricordo che l’Organismo Sovraindebitamento Unioncamere Basilicata è l’unico soggetto in Basilicata iscritto (n.59 dal luglio 2016) al Registro tenuto dal Ministero della Giustizia, ed è dunque qualificato a gestire l’iter per il sovraindebitamento”.
Tutte le informazioni per conoscere chi può e quali requisiti deve avere per accedere a questo strumento di legge, quali documenti e in che tempistica presentarli, sono rintracciabili sul sito di Unioncamere Basilicata al link http://www.bas.camcom.it/P42A202C13S10/Crisi-da-sovraindebitamento–la-modulistica.htm
L’ufficio Mediazione della Camera di Commercio di Matera – in via Lucana, 82 – tel. 0835.338411 – è a disposizione per offrire informazioni e supporto.
Di seguito l’intervista rilasciata sul tema Don Basilio Gavazzeni, che ha concluso il convegno di Matera. “Perchè ci si indebita oggi? “Sono moltissime le ragioni dell’indebitamento, sono dissimili e nello stesso tempo eguali. Capita la malattia, c’è la banca che ti preme, lo stipendio che non basta più, la separazione, un incidente, lo Stato che vessa con le sue tasse. Poi vi sono il gioco d’azzardo e innumerevoli piccole tentazioni che praticamente feriscono il nostro stile di vita e travolgono a debito.
Come se esce da queste difficoltà, oltre al supporto della Fondazione Lucana Antiusura attiva da 23 anni sul nostro territorio? “Io mi ostino a sottolineare che non c’è nessuna salvezza nonostante due o tre leggi volenterose, come la 3 del 2012, la 108 del 1996 o la legge regionale recentissima. Le leggi ci sono ma alla fine occorre che tu ristrutturi la tua personalità, di te e della tua famiglia. Va recuperato un rigore “confuciano” nel lavorare. C’è da mantenere il proprio lavoro. Si tratta di mutare gli stili di vita, insieme, padre, madre e figli. Penso ai cedimenti dei genitori per le pretese, i vizietti di un figlio. La cultura della vergogna non esiste più. Era roba di 60 anni fa. Ma oggi chi ha problemi economici non si vergogna. Hanno la faccia dura e triste di chi ha sempre bisogno di denaro”.
Michele Capolupo