Vito Maragno di FP Cgil Matera e Maurizio Girasole di Fiom Cgil Basilicata e Filctem Cgil Matera in una nota replicano ad Acquedotto Lucano sulla vicenda dei depuratori. Di seguito la nota integrale.
Depurazione: sugli appalti pubblici il sindacato chiede che l’Acquedotto vigili non solo sull’applicazione della clausola sociale ma anche e sopratutto sulla corretta applicazione del contratto di lavoro di settore per una migliore tutela e sicurezza dei lavoratori.
Ci spiace contraddire l’ Acquedotto Lucano, ma legislazione vigente consente eccome alla stazione appaltante di chiedere all’impresa appaltatrice il rispetto di uno specifico contratto collettivo di lavoro. Infatti, il nuovo codice degli appalti ( d.lgs. n.
50/2016 come modificato dal d.lgs. 56/2017) prevede in tema di determinazione del costo del lavoro che lo stesso sia determinato “sulla base dei valori economici definiti dalla contrattazione collettiva del settore di riferimento” (art.23); nei “ Principi per
l’aggiudicazione e l’esecuzione degli appalti”, prevede che l’individuazione del contratto nazionale di riferimento e strettamente connesso con l’attività oggetto dell’appalto (art. 30); a questi si aggiunge l’art. 50 nella parte in cui prevede, per l’aggiudicatario, l’obbligo
di applicare i contratti collettivi di settore di cui all’art.51 d.lgs. 81/2015.
Poiché stiamo parlando del servizio di conduzione degli impianti di depurazione dell’intero territorio regionale appaltato a imprese e società esercenti servizi ambientali, settore ben definito, in cui esiste un contratto identitario che definisce con precisione
ruoli, mansioni e costi per la sicurezza degli addetti agli impianti e che è stato stipulato dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, come attestato anche dal Ministero del Lavoro con la
validazione delle Tabelle di costo ai fini della predisposizione delle offerte nelle gare di appalto.
Facciamo fatica a comprendere quale sia la difficolta di Acquedotto Lucano nel chiedere alle imprese appaltatrici l’applicazione del CCNL del settore servizi ambientali. Infine, è appena il caso di ricordare che Acquedotto Lucano è una società a capitale
pubblico e che la trasparenza passa anche attraverso la vigilanza sulla corretta applicazione al personale delle imprese appaltatrici delle norme a tutela dei rapporti di lavoro e della legislazione sociale.