“E’ stato un incontro molto positivo: più occasioni di confronto e di merito ci sono e più riusciamo ad avere la verità delle informazioni. Siamo riusciti, questa sera, anche a recuperare stimoli, proposte ed idee che oggettivamente un dibattito a più voci può consegnare”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, partecipando a Venosa ad una seduta aperta del Consiglio comunale per discutere delle prospettive future dell’ospedale cittadino, alla luce del piano di riordino del sistema sanitario lucano. Presenti all’incontro, tra gli altri, anche il presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica, i consiglieri regionali Carmine Miranda Castelgrande e Gianni Leggieri, sindaci ed amministratori dell’area, esponenti dell’associazionismo. In sala, anche i direttori generali dell’Asp, Giovanni Bochicchio e dell’ospedale San Carlo di Potenza, Rocco Maglietta. L’assemblea è stata convocata su iniziativa del sindaco di Venosa, Tommaso Gammone, per fare chiarezza sulla situazione dell’ospedale venosino e per via dei timori di ridimensionamento dell’Unità operativa di Oculistica. “Ci presentiamo ai cittadini – ha aggiunto il governatore – con sobrietà, con quella giusta umiltà e con la sincerità propria, di chi vuole interpretare politicamente quel ruolo di cambiamento, di proposizione e di azione che negli ambiti di intervento di un governo non sempre incrociano consenso. Ringrazio il Consiglio comunale di Venosa per l’opportunità che mi ha dato. La sanità – ha ricordato Pittella – non è solo acuzie: è territorio, prevenzione, prossimità. Nella nostra regione abbiamo puntato sulla costruzione di reti, come ad esempio quella delle acuzie o quella delle emergenze. La sanità – ha messo in chiaro – la si fa accrescendo la qualità dei servizi che si erogano: ma non la si può fare ovunque. Non si può avere la stessa tipologia di prestazione dappertutto, in ogni ospedale. Nessuno ci riconosce, tra l’altro – ha sottolineato il presidente – che la Basilicata è riuscita a realizzare l’elisoccorso notturno. Dopo le acuzie e l’emergenza, l’altro settore fondamentale, nella macro-organizzazione che abbiamo immaginato, è la distrettualità, che ha tra i protagonisti l’ospedale di Venosa, come quello di Lauria. Abbiamo comunque elaborato – ha detto ancora il presidente – un Piano di riordino della sanità a maglie molto larghe. Questa sera ci sono giunte alcune proposte. Si chiede l’urologia qui a Venosa? Si vuole il rinnovo del parco tecnologico? Si chiede l’unità semplice dipartimentale di oculistica? Siamo pronti dare una mano, ad irrobustire la struttura, cercando di capire quali sono gli investimenti necessari. Si potrebbe istituire – ha suggerito il governatore – un tavolo tecnico e di merito, per provare a mettere insieme le richieste, le norme e le esigenze reali. Si potrebbe in questo modo raggiungere un’intesa, da tradurre in un impegno formale e quindi in sostenibilità finanziaria. Alla città di Venosa – ha concluso – consegno la mia gratitudine per la capacità di affiancarsi alle istituzioni e per la volontà di compiere, insieme, un percorso costruttivo”.