Il Direttore del Consorzio Pane di Matera IGP Gianni Schiuma ha inviato una nota per rimarcare i contenuti di un servizio trasmesso da Striscia la Notizia che denuncia il doping presente sulle tavole italiane in relazione alla produzione di pane. Lo riportiamo integralmente.
Nei giorni scorsi un interessante servizio di Striscia la Notizia ha messo in luce una spiacevole e sgradevole pratica legata alla produzione di pane, l’utilizzo di miglioratori (additivi più o meno naturali) per la produzione di uno dei prodotti basilari della cucina italiana. Con questi miglioratori, secondo i difensori di questa pratica assurda, si vanno a sostenere le produzioni di pane, ad abbattere i costi (aiutando i cittadini), a sopperire alla scarsità di grano italiano, considerato che gli italiani ne mangiano più di quel che si produce. Quello che ci si scorda di dire (o si fa finta di sottovalutare) è che questi “miglioratori” vengono utilizzati per “migliorare” una semola che, altrimenti, sarebbe scadente. Si permette quindi, a chi utilizza queste sostanze, di poter impiegare, per la preparazione del pane, delle farine scadenti, ossia grani di bassa qualità.Questo va a discapito dei produttori cerealicoli italiani, di quelli impegnati a produrre qualità: eravamo uno dei più grandi produttori di grano di qualità al mondo, siamo diventati una barzelletta. Moltissimi hanno abbandonato i campi, visto che produrre grano è diventato economicamente sconveniente, e considerato che il mercato compra grano a basso prezzo (tanto ci sono i miglioratori).E’ diventato un cane che si morde la coda: chi produce pane usa farine scadenti ossia doping alimentare, per cui il grano italiano non si vende e, di conseguenza non si produce.Poi gli industriali si lamentano che il fabbisogno di grano in Italia è maggiore del disponibile e, quindi, continuano a comprare grano che, essendo il più delle volte scadente, necessita di altro doping, e così all’infinito.Ecco perché le denunce di Striscia la Notizia danno fastidio e fanno paura: perché mostrano un sistema spregevole, che danneggia l’agricoltura italiana ed i panificatori di qualità, quelli che sono rispettosi dell’arte bianca e si preoccupano di produrre, quotidianamente, prodotti salubri e genuini per il loro clienti, sena trucchi né inganni.Ed ecco perché urge una normativa diversa dall’attuale che, semplicemente, informi i cittadini su cosa acquistano e cosa mangiano, in modo da metterli nella giusta condizione di poter scegliere.Poche chiacchiere, molti fatti: indicare gli ingredienti e la loro provenienza è semplice e poco costoso, nonché fondamentalmente onesto. Chi dice il contrario lo fa in malafede, perché non vuole confrontarsi con chi ha rispetto dei propri clienti, per chi onora il proprio mestiere, per chi più che al business bada alla salubrità dei propri prodotti. Bene fa Striscia la Notizia a informare i cittadini, bene fa a scuotere il sistema, mentre a chi produce il pane come si faceva una volta, come il Pane di Matera IGP, realizzato utilizzando esclusivamente grani duri lucani di qualità, non resta che continuare nella sua missione di promuovere l’agricoltura ed il territorio lucani, evitando doping improbabili che servono solo a truffare i cittadini e danneggiare produttori capaci ed agricoltori indifesi.
Il Direttore del Consorzio Pane di Matera IGP – Gianni Schiuma