“L’ictus costituisce la prima causa di invalidità permanente, la seconda causa di demenza e la terza causa di morte, dopo le malattie cardiocircolatorie e quelle tumorali. Al fine di ridurre gli effetti negativi dell’ictus ed orientare positivamente gli esiti clinici della patologia è fondamentale tanto ridurre il tempo che intercorre tra l’esordio sintomatologico dell’evento acuto e l’accesso del paziente alla terapia, quanto procedere ad una valutazione precoce”.
Partendo da questi dati il gruppo consiliare del Pdl – Forza Italia ha presentato una mozione sulla “Stroke Unit Basilicata”, illustrata alla stampa nel corso di un incontro, presenti il capogruppo Michele Napoli e il vice presidente del Consiglio regionale Paolo Castelluccio.
Con la mozione si chiede di rafforzare l’operatività, presso l’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza di unità neurovascolari di II livello, le cosiddette stroke unit, in grado di garantire il migliore approccio alle problematiche dell’ictus attraverso percorsi diagnostici, terapeutici ed assistenziali di tipo multidisciplinare che consentano la gestione organica delle diverse fasi dell’assistenza, pre-ospedaliera, ospedaliera e post-ospedaliera, fino alla adozione di percorsi riabilitativi sulle reali esigenze clinico-funzionali dei pazienti.
“L’ipertensione arteriosa e la fibrillazione atriale – hanno detto Napoli e Castelluccio – sono considerati tra i principali fattori di rischio in grado di determinare un ictus celebrale nella popolazione generale, fattori che possono essere corretti sia mediante opportune terapie farmacologiche, sia mediante corretti stili di vita. Gli effetti invalidanti dell’ictus, a tutt’oggi in Italia 940.000 persone sono sopravvissute all’ictus con esiti più o meno invalidanti, possono essere in molti casi drasticamente ridotti attraverso la prestazione di cure adeguate nell’immediatezza della comparsa dei sintomi della malattia”.
“In Italia – ha detto Napoli – le unità neurovascolari (stroke unit), vale a dire i centri adeguatamente preparati per il trattamento dell’ictus in grado di assicurare le cure più appropriate e gli esiti migliori, sono sottodimensionate rispetto alle esigenze della popolazione di riferimento. Ne risultano operative circa 200 a fronte di una dotazione ottimale stimata dal ministero della salute di 350 unità e scarseggiano nel Mezzogiorno del Paese. Rafforzare la sroke unit dell’ospedale San Carlo –ha continuato – significherebbe far diventare questa unità punto di eccellenza e un polo attrattivo per l’intero Mezzogiorno d’Italia”.
“I dati relativi all’annualità 2015 fatti registrare dalle strutture sanitarie regionali con riferimento al parametro ‘mortalità a 30 giorni dal primo ricovero per ictus’ mostrano una notevole variabilità, atteso che a fronte del dato dell’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza (11,36 per cento), in linea con il valore medio nazionale (12,07 per cento), risultati peggiori si registrano negli ospedali di Matera (14,29 per cento), Lagonegro (12,33 per cento) e Policoro (15,79 per cento). Tali risultanze sono ben lontane dalle performance fatte registrare da altre strutture sanitarie del Paese quali ad esempio l’Ospedale S. Agostino d’Este di Modena (8,18 per cento), l’azienda ospedaliera di Reggio Emilia 7,33 per cento), l’Ospedale di Perugia (7,85 per cento). Anche i valori relativi al parametro ‘mortalità a 12 mesi dal ricovero per ictus’, fatti registrare dal sistema sanitario regionale sono meno favorevoli del dato medio nazionale”.
“Bisogna intervenire –ha detto Paolo Castelluccio – con una strategia per recuperare i tempi di intervento e riuscire a salvare vite umane. L’ospedale di Policoro è un esempio di grande professionalità e vi giungono pazienti anche dalla Calabria. Purtroppo le distanze non agevolano le situazioni gravi e soprattutto non condividiamo la strategia del governo sia nazionale che regionale che spesso sottrae fondi là dove sono già pochi”.
Con la mozione quindi si chiede alla Giunta regionale anche di garantire a bordo delle autombulanze del 118, come dell’eliambulanza, figure professionali in possesso di una formazione specifica volta al riconoscimento precoce dell’ictus, ogni dotazione specifica necessaria a garantire una assistenza adeguata, nonché a promuovere la stipula di un protocollo scritto tra il sistema emergenza- urgenza 118 e i dea regionali sedi di stroke unit al fine di contenere i cosiddetti ‘tempi morti’ che intercorrono tra l’insorgenza della patologia e l’accesso del paziente alle cure.
Chiesto infine di garantire l’esenzione del pagamento delle prestazioni sanitarie connesse alla ipertensione senza danno d’organo mediante l’inserimento delle stesse nell’elenco dei cosiddetti Lea aggiuntivi regionali e di garantire ai pazienti che soffrono di malattie cardiovascolari e/o cerebrovascolari la possibilità di accedere ai nuovi farmaci antiaritmici e anticoagulanti orali in grado di offrire maggiore efficacia, sicurezza e comodità di cure.