Sabato 16 dicembre alle 18 nella chiesa rupestre “Madonna delle Virtù,” nei rioni Sassi sarà inaugurata la mostra “Marmo, oli, sogni e carezze” di Vincenzo Lo Sasso. Fino al prossimo 12 gennaio negli spazi ipogei si potranno ammirare 55 opere dell’artista piemontese, di origine lucana, che questa mattina, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento,ha ricordato con commozione la figura di suo padre, nato a Vaglio Basilicata (PZ). “Sono stato a Matera per la prima voltaquando ero un bambino – ha spiegato Lo Sasso e tornare in questi luoghi mi emoziona molto. Con questa personale vogliorendere omaggio a una terra a cui sono profondamente legato. I quadri delle “podoliche” che ho deciso di esporre raccontano molto del popolo lucano, perché rappresentano una razza bovina fiera, caparbia e di grandi qualità, proprio come le persone che ho conosciuto in Basilicata”.
Il percorso espositivo comprende sculture di varie dimensioni,intitolate “tagli e carezze”,in marmo palissandro rosa, così chiamato perché ricorda le venature del legno. Tratti netti e sinuosi chesi fondono nella calcarenite, dove brillano i marmi colorati ritratti nelle stampe fotografiche su alluminio metallizzato. Materiali rocciosi provenienti dalla Val d’Ossola, vicino Arona (NO), dove l’artista è cresciuto. Il percorso espositivo è illuminato da un enorme sole di forma ottagonale, realizzato con tecnica mista e cromatismi ricavati dalla manipolazione dei metalli,una tecnica sperimentale utilizzata anche per le “schegge di cielo” in alluminio.
“Quello che più colpisce di Lo Sasso- ha sottolineato Edoardo Delle Donne, storico dell’arte, nel corso della conferenza stampa- è la sua impaziente voglia di creare, di produrre e sperimentare, attraverso un linguaggio che spazia dal figurativo all’astratto. L’opera del sole, che a me ricorda le stelle degli affreschi dei cieli di Giotto, collocato in questi luoghi sacri è una metafora della ricerca di un raggio di verità”.
Un ritorno nella Capitale europea della cultura 2019 per il poliedrico artista, che già nel 2013 si fece apprezzare con la personale “I love myghost”.
Lo Sasso vive tra Milano e New York, ha lavorato come fotografo per numerose riviste, multinazionali, note aziende di moda e grandi nomi della canzone italiana: Eros Ramazzotti, Gianni Morandi, Anna Oxa e Spagna.
Da circa vent’anni si dedica completamente all’arte, le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. Nel 2011 ha partecipato alla 54° edizione della Biennale di Venezia.Attualmente è il direttore artistico e della fotografia del movimento culturale “Il Nuovo Rinascimento”
All’incontro con i giornalisti sono intervenuti anche Francesco Paolo Vizziello, presidente del Circolo La Scaletta e Giuseppe Romaniello, manager amministrativo e finanziario della Fondazione Matera- Basilicata 2019, che hanno coordinato l’organizzazione dell’evento, realizzato in collaborazione con il Museo delle Antiche Genti della Lucania e Ossola Marmi e Graniti, con il patrocinio della Regione Basilicata e del Comune di Vaglio Basilicata.
Orari mostra
Tutti i giorni: 10-13.30; dal 27 al 31 dicembre orario continuato 10 – 17
Ingresso: intero 5,00 euro- ridotto 3.50; ridotto per studenti fino a 24 anni, over 70, soci FAI e Touring Club
Per informazioni: Coop. Cave Heritage- Arte Cultura e Turismo 377.4448885; info@caveheritage.it
Biografia Lo Sasso
Vincenzo Lo Sasso nasce a Taranto. Cresce ad Arona (NO) cominciando un percorso artistico caratterizzato da un’intensa attività pittorica utilizzando mezzi e supporti tradizionali.
A vent’anni si trasferisce a Milano per seguire gli studi di architettura e sviluppa a livello professionale la sua passione per la fotografia che lo porterà a lavorare negli Stati Uniti d’America e Europa. Lunga e fruttuosa è la collaborazione con testate come Vogue Italia, Vogue Bellezza, Uomo Mare, Linea Italiana, Moda, King.
L’attività professionale di fotografo si allarga al teatro lavorando per il Balletto d’Arte Contemporanea di San Pietroburgo e per il Teatro Stabile di Ancona.Prosegue nel mondo dello spettacolo dove per molti anni realizza foto per Eros Ramazzotti. Collabora anche con Gianni Morandi, Anna Oxa e Spagna.
La sua carriera si concretizza in ambito pubblicitario, lavorando per L’Oreal, Wella, Schwartzkopf e note aziende di moda, spostandosi prevalentemente tra Milano e gli Stati Uniti d’America.
Da circa vent’anni si dedica completamente all’arte. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private. Nel 2011 ha partecipato alla 54° edizione della Biennale di Venezia. Attualmente ricopre la carica di Direttore Artistico e della Fotografia del movimento culturale “Il Nuovo Rinascimento”.
Omaggio a Matera
L’arte reca in sé, nella sua storia, le ragioni ed il senso della propria evoluzione.
Il ritmo, la luce, uno sfuggente senso dell’essere, costruiscono lo spazio del complesso rupestre della “Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci” nella città di Matera, signora del tempo.
Qui, in questo secolare ed affascinante scenario l’artista tarantino(di origini lucane) Vincenzo Lo Sasso rende omaggio alla prossima capitale europea della Cultura, esponendo 55 opere di varia natura: marmo, oli su tela, triangoli rettangoli in alluminio metallizzato, un sole tripudiante di luce in tecnica mista, e stampe fotografiche su alluminio.
L’opera dell’eclettico Lo Sasso cresce su se stessa, per la logica interna delle proprie forme.
È figurativa nel senso che tutto ciò che fa corpo con il proprio spazio, anche una macchia di colore sul metallo o una forma marmorea, è figura.
E dinamica, perché il segno, il colore ricercano un loro spazio dove seguire la propria traiettoria e quindi trasformarsi in forma.
La grande duttilità del linguaggio artistico oggi, non può manifestarsi per l’artista che nella sua manipolazione. I marmi sono lavorati a mano di punta e di striscio perché la luce vibri tra quelle pieghe, l’alluminio su cui si solidificano i colori (una tecnica sperimentale di Lo Sasso), è il limite sfuggente, indefinito tra la percezione e il reale, tra l’assoluto ed il contingente, tra il colore del sole ed il sole, l’altezza del cielo ed il cielo. Le stampe fotografiche ci rivelano la trama segreta della pietra, come quando in certi sassi si scopre una pietra preziosa, e le Podoliche (una razza bovina dall’ eccezionale potere di adattamento ad ambienti difficili) paiono respirare la freschezza dell’aria in una serie di oli su tela.
L’arte di Lo Sasso non è prassi, è ricerca, è flusso, è pensiero che costituisce da sempre la grandezza dell’uomo.
Edoardo Delle Donne, Storico dell’arte
Marmo, Oli, Sogni e Carezze, di Vincenzo Lo Sasso
Matera, Madonna delle Virtù
Alcuni luoghi ci osservano passare imperturbabili.
Conservano storie e sensazioni quasi rapissero anime.
Ospitano passaggi, seppur insignificanti, conservandoli nell’etere.
Pensare di lasciare traccia, anche piccola e senza presunzioni personali,
mi onora oltremodo.
Sensazioni antiche, le mie, vive nei ricordi che mi legano
profondamente a queste terre.
Il passato aiuta a vivere il presente ed il futuro.
La rappresentazione di elementi come la pietra e la transumanza delle podoliche, legati strettamente al territorio, sono accompagnati da figure oniriche.
Il sogno.
Chiude un sole che i illumini i cuori e le menti degli esseri umani.
Vincenzo Lo Sasso