“Sono stati introdotti i correttivi normativi necessari per attivare entro giugno un programma che contempli la liquidazione del vecchio ente e la nascita di una Società partecipata dallo Stato e dalle Regioni Basilicata, Puglia e Campania, con possibilità di adesione da parte delle altre Regioni dell’Appennino Meridionale”.
“Con l’approvazione della finanziaria 2018 all’esame in questi giorni in parlamento si stanno creando i presupposti per porre definitivamente fine all’annosa vicenda Eipli.
Grazie ad un emendamento già approvato dal Senato e difeso proprio in questi giorni alla Camera sono stati infatti introdotti i correttivi normativi necessari per attivare entro giugno un programma che contempli la liquidazione del vecchio ente e la nascita di una Società partecipata dallo Stato e dalle Regioni Basilicata, Puglia e Campania, con possibilità di adesione da parte delle altre Regioni dell’Appennino Meridionale.
Il lavoro di sinergia tra la Regione Basilicata e la deputata lucana Antezza, che ha avuto un ruolo importante in Commissione, ha fatto sì che questo risultato si potesse raggiungere. Un plauso in particolare al Ministro per la coesione territoriale, De Vincenti per aver lavorato da mesi con le regioni Basilicata, Puglia e Campania, nella consapevolezza della strategicità della risorsa acqua, la cui gestione necessita di una governance salda ed oculata in funzione di un uso sostenibile. L’impegno del Ministro e il lavoro di squadra hanno permesso di determinare una svolta epocale. Sono certo che la determinazione dimostrata farà sì che si rispettino i tempi immaginati dalla legge”. Lo dichiara il Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella.
Dipendenti EIPLI (Ente Irrigazione di Puglia, Basilicata e Irpinia) senza stipendio da settembre, nota Coldiretti
Coldiretti Basilicata esprime soddisfazione per l’ormai imminente soluzione prospettata per l’inizio del nuovo anno relativa al contributo da versare all’Eipli (Ente per lo sviluppo dell’irrigazione di Puglia, Lucania ed Irpinia) da parte del Consorzio di bonifica di Bradano e Metaponto. Un onere di diversi milioni di euro a carico delle azienda agricole del Metapontino. “Da anni ci battiamo per la cancellazione di questa iniqua tassa – evidenzia il presidente di Coldiretti Basilicata, Piergiorgio Quarto – che abbiamo da subito contestato. Ora, finalmente, sapere che la giustizia ordinaria avrebbe sgravato gli imprenditori dal pagamento di questa imposta ci riempie di soddisfazione, anche perché la notizia arriva al termine di un’annata difficile soprattutto per il Metapontino che, oltre alla crisi dovuta ai prezzi di mercato, ha dovuto fare i conti nel 2017 con le gelate che hanno distrutto numerose piantagioni e con la grave carenza idrica di questa estate”. Gli imprenditori dovrebbero essere sgravanti dal pagamento della tassa non solo per gli anni arretrati, ma anche per il 2017 e per il futuro. “Si tratta di una importante boccata d’ossigeno per le imprese ortofrutticole del Metapontino – continua Quarto – anche perché in futuro i minori costi di gestione del Consorzio eviteranno il pagamento dell’imposta per gli agricoltori. Per tutto questo – conclude Quarto – va dato atto dell’ottimo lavoro portato avanti dalla Regione Basilicata, dal presidente Marcello Pittella, e dal commissario del Consorzio, Giuseppe Musacchio”.
Dipendenti EIPLI (Ente Irrigazione di Puglia, Basilicata e Irpinia) senza stipendio da settembre, nota Castelluccio (Forza Italia): La battaglia non è ancora finita
In attesa della definitiva approvazione dell’emendamento sull’Eipli alla Finanziaria 2018 ancora all’esame del Parlamento a colpi di voti di fiducia e andata-ritorno in Commissione mettiamo il guardia il mondo agricolo del Metapontino da strumentalizzazioni politiche e dall’illusione di risolvere con una bacchetta magica gli annosi problemi di disservizi, inefficienze e soprattutto bollette salate a carico degli agricoltori. E’ quanto afferma il vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio (Fi) per il quale non da oggi i parlamentari pugliesi di Forza Italia in sinergia con il gruppo Fi alla Regione Basilicata conducono una battaglia per la trasformazione dell’Eipli che risponda efficacemente alle esigenze di Basilicata, Puglia e Campania. Ma attenzione: la soppressione dell’attuale Ente non corrisponde in automatico alla svolta che tutti ci attendiamo. Ci vorranno ancora impegno e lavoro e una stretta concertazione tra le tre Regioni interessate e che dovrà vedere in prima fila i produttori agricoli.
Nel ricordare l’azione svolta, più di recente nella scorsa estate, in Consiglio Regionale e in Parlamento sempre da parte dei deputati azzurri contro le cartelle esattoriali notificate agli agricoltori del Metapontino, Castelluccio insiste: prima di cantare vittoria sulla cancellazione delle cartelle vogliamo vedere i provvedimenti che seguiranno.
Le vessazioni a carico degli utenti agricoli – aggiunge – nascono da decenni di cattiva amministrazione e miopia nelle scelte organizzative e infrastrutturali. Errori che si riscontrano innanzitutto nella scelta di approvvigionare con la Puglia con il sistema a caduta e i pianori della Basilicata con invasi posti più in basso con pesanti ripercussioni sui costi per l’energia necessaria al sollevamento. E’ il caso della Diga del Pertusillo la cui acqua va in Puglia e di quella di Montecotugno che si trova più in basso dei terreni da irrigare. Il Consorzio Bradano-Metaponto non ha correttamente utilizzato le risorse assegnate per il ristoro dei costi di sollevamento né mai ha inteso dotarsi di impianti di produzione di energia, sfruttando la risorsa idrica a sua disposizione, per compensare gli alti costi del sollevamento dell’acqua”.
Da anni – ha detto il portavoce degli agricoltori e consigliere comunale di Montalbano Jonico Enzo Devincenzis– siamo mobilitati per contestare questa tassa iniqua che appesantisce gli agricoltori con un debito pregresso verso il Consorzio pari a circa 600 euro per ettaro. Poiché le prenotazioni irrigue sono pari a circa 20 mila ettari, tutti gli utenti del Consorzio di Bonifica hanno un debito pregresso di circa 12 milioni di euro. Rivendichiamo pari dignità rispetto ad altri operatori economici. Noi imprenditori agricoli ci rifiutiamo all’idea che l’agricoltura lucana sia destinata al fallimento”.