Il tema della Zona Franca Energetica rappresenta uno strumento di sostegno alle famiglie e potenziale volano di sviluppo economico e per questo appare ormai urgente ed improcrastinabile attivare una Zona Economica Speciale (ZES) anche in terra lucana, viste le condizioni socio-economiche in cui versa la regione Basilicata. Su questa e sulle altre opportunità che possono scaturire dall’istituzione di una Zona Economica Speciale sta lavorando da diversi mesi nella città dei Sassi il Comitato Zes Lucana 2017. In mattinata ha deciso di dare il suo contributo sul tema anche il Movimento Basilicata Zona Franca, organizzando a Matera il convegno “Zona economica speciale (ZES) e Zona Franca energetica (ZFE): una sfida comune” nel salone degli stemmi della Curia Arcivescovile di Matera. Con grande sorpresa rispetto agli incontri pubblici promossi dal Comitato Zes Lucana 2017 in mattinata la Regione Basilicata ha deciso di essere presente ad un’iniziativa sul tema con la partecipazione dell’assessore regionale alle attività produttive Roberto Cifarelli. Di seguito la sua dichiarazione: “Siamo interessati alla zona franca energetica (zfe) tanto che un passaggio del piano strategico che stiamo predisponendo per la zona economica speciale (zes) potrà essere dedicato a questo argomento convinti come siamo che per raggiungere importanti traguardi e rendere il nostro territorio regionale più attrattivo per le imprese dobbiamo offrire un ricco mosaico di opportunità”.
Dopo i saluti istituzionali affidati a mons. Giuseppe Caiazzo, arcivescovo di Matera, è intervenuto il presidente dell’Anci Basilicata, Salvatore Adduce che ha ricordato “il forte interesse registrato in Basilicata per la zona franca energetica tanto che 113 comuni lucani hanno aderito all’omonima associazione”. Adduce ha sottolineato che il dibattito sulla zona franca energetica ha registrato qualche strumentalizzazione in relazione alle estrazioni petrolifere. “Dovremmo – ha aggiunto – concentrarci di più sulla competitività delle imprese e sui costi energetici evitando sovrapposizioni fra i diversi strumenti agevolativi”.
All’incontro, moderato dalla giornalista Mariateresa Cascino, è intervenuto anche l’assessore del Comune di Matera, Enzo Acito, che ha illustrato le attività dell’ente a partire dalla recente convenzione con la Svimez. “La città di Matera è esclusa dalla Zes. Ciononostante vogliamo cogliere questa opportunità per candidare Matera a una Zes 2.0 in grado di accompagnare gli investimenti che stiamo predisponendo per costruire in città un hub tecnologico. La Svimez ci aiuterà a predisporre il piano strategico”.
Dopo il saluto del presidente dell’Ordine dei Commercialisti, Eustachio Quintano, è intervenuto Aldo Berlinguer, già assessore all’Ambiente della Regione Basilicata e promotore del movimento Basilicata Zona franca energetica. Berlinguer si è soffermato sul fatto che la Basilicata è una delle regioni che paga di più la benzina alla pompa e che il 60 percento del prezzo che il consumatore spende per ogni litro di benzina non è un costo di produzione, ma una tassa, la cosiddetta accise. “In questa accise il consumatore è costretto a pagare quote destinate a impegni assunti dallo Stato molti anni fa, come la guerra d’Etiopia. Il costo della Zfe – ha aggiunto Berlinguer – ammonta a circa 80-90 milioni. Con la eliminazione delle accise si avrebbe una compensazione. In questo modo cittadini lucani e imprese che operano sul territorio avrebbero consistenti risparmi sulle loro bollette”.
Dopo gli interventi di Pasquale Lorusso, presidente di Confindustria Basilicata, di Alfonso Mignone, presidente di Propeller Club of Salerno e autore del volume “La riforma portuale di Federico II”, di un rappresentante dell’Autorità Portuale del Mar Ionio ha tirato le conclusioni l’assessore Cifarelli.
“Le Zes possono essere una opportunità per i nostri territori tanto che, insieme ad altre regioni italiane abbiamo chiesto al governo di aumentare il territorio interessato considerando altri parametri di calcolo oltre a quello della densità della popolazione. E così siamo passati da una ipotesi di 4 chilometri quadrati a circa 10 chilometri quadrati. Camminiamo su questo terreno attraverso un silenzio operoso consapevoli che per la prima volta, dopo tanti anni, il Governo sta rimettendo al centro della propria agenda il Mezzogiorno con “Il patto per il Sud”, il “Decreto Mezzogiorno” e ora con le zes. Noi siamo pienamente dentro questa partita, tanto che il 4 agosto, a pochissimi giorni dal mio insediamento, abbiamo approvato una prima delibera, due mesi fa ci siamo incontrati con la Regione Puglia e ora stiamo organizzando una struttura tecnica, attestata al Dipartimento regionale Programmazione sotto la guida del presidente Marcello Pittella, per la elaborazione del piano strategico facendoci aiutare da persone esperte. Avvertiamo la necessità di rendere i nostri bilanci autonomi dalle royalties del petrolio per evitare problemi come quelli recenti dovuti alla sospensione delle estrazioni. Stiamo per approvare un assestamento di bilancio facendo i conti con una sottrazione di risorse di circa 50 milioni di euro. La proposta delle zone franche energetiche può aiutarci in questa direzione. Il percorso non è semplice perchè si toccano interessi di grandi aziende e perchè, trattandosi di aiuti bisogna comprendere cosa ci dice l’Unione Europea. Ma noi ce la metteremo tutta per cogliere le opportunità che vengono messe in campo e rafforzare l’attrattività della Basilicata”.