Di seguito la meditazione della IV domenica di Avvento predisposta dall’arcivescovo mons. Antonio Giuseppe Caiazzo. Nella sua meditazione, mons. Caiazzo afferma: “Contemplando questo dialogo bellissimo attraverso il quale il
divino sposa l’umano e l’umano è assorbito dal divino, siamo tutti invitati, in questo tempo di Avvento, a ripensare la qualità e l’intensità dei nostri rapporti umani, tesi a vivere relazioni affettive e di amore vero”. Ed è alla luce di queste considerazioni che è graditissima l’occasione per offrirvi gli auguri del Santo Natale del Signore, motivo di rigenerazione personale e comunitaria.
IV Domenica di Avvento
Meditazione di S. Ecc. Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo
«Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te»… «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio»… «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra.»
Quando si incontra qualcuno, siamo abituati a salutarlo. Le espressioni sono tante e rispecchiano la cultura di un popolo, ma anche di una religione. Si comunica attraverso una stretta di mano, un bacio, un abbraccio, un inchino davanti all’altro con le mani giunte…
Presso gli Ebrei il saluto più diffuso è SHALOM. L’evangelista Luca, anche se gli esegeti non concordano, usa il termine: Ave, Ti saluto, Rallegrati (nell’ultima traduzione della Bibbia). Di certo l’Angelo saluta Maria e la definisce piena di grazia!
Tra l’Angelo e Maria si viene a creare un rapporto di vicinanza, di stima, di affetto che rivela a Maria qualcosa che non poteva sapere: è la piena di grazia! E se è piena, non c’è posto per altro, quindi è senza peccato. A voler sottolineare lo stato divino al quale è chiamata, l’Angelo aggiunge: Il Signore è con te!
Contemplando questo dialogo bellissimo attraverso il quale il divino sposa l’umano e l’umano è assorbito dal divino, siamo tutti invitati, in questo tempo di Avvento, a ripensare la qualità e l’intensità dei nostri rapporti umani, tesi a vivere relazioni affettive e di amore vero.
L’Angelo con il saluto aiuta Maria a scoprire quanto sia amata e posseduta da Dio. E’ così che Ella capisce di essere ricca perché abitata da Dio, divinizzata. Sarà la Madre di Dio!
Anche noi siamo invitati, in questo tempo soprattutto, ad annunciarci l’un l’altro la gioia di essere cristiani, di appartenere a Cristo e alla sua Chiesa. La gioia che, anche noi, abitati dallo Spirito Santo, siamo chiamati a parlare con la vita quanto Dio sta compiendo.
Il dialogo tra l’Angelo e Maria è rafforzato dalle parole di incoraggiamento che dal cielo arrivano sulla terra: Non temere! Hai trovato grazia presso Dio! Maria ha bisogno di essere rassicurata nella sua umanità che si esprime nel turbamento che sente di fronte alla rivelazione che la sorprende e che non riesce a comprendere nella sua completezza.
Noi tutti siamo soggetti ad interrogativi, dubbi, perplessità che fanno emergere paure e turbamenti. Il rapporto con l’altro si costruisce e si realizza attraverso un confronto serio, sereno, seppur con tensioni inevitabili. Lo stesso avviene con Dio: non sempre siamo in grado di capire cosa vuole da noi e perché accadono determinate cose. Come accade a Gesù nel Getsemani, l’animo umano vive una contraddizione e una lotta interiore che lo fanno soffrire. Ciò succede soprattutto quando gli sembra che quanto ha costruito, improvvisamente crolla. Comprese le relazioni umane e affettive.
In questo dialogo d’amore tra cielo e terra, l’Angelo, in un crescendo di rivelazione, rassicura Maria: quanto sta avvenendo in lei è frutto dell’azione dello Spirito Santo. Va oltre ogni immaginazione. Sorpassa la carne stessa, perché nulla è impossibile a Dio!
Una relazione vera, santa, piena di Dio, nel tempo porta frutto. Va oltre i desideri della carne (egoismi, gelosie, possesso, …), per camminare in un’ascesi verticale che alimenta il desiderio dell’eterno.
Prima che il dialogo finisca e l’Angelo si allontani, c’è bisogno del “FIAT” pieno e incondizionato di Maria. Ella si arrende alla forza dell’Amore per essere posseduta: Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Sull’esempio di Maria ogni credente è chiamato a rispondere positivamente a quanto Dio chiede. Senza il nostro “SI” Dio non può agire. Ha bisogno che noi collaboriamo al progetto che superi quello personale a vantaggio di quello dell’umanità intera.
Maria, nostra Madre, ci aiuti a dialogare con Dio e con i fratelli, lasciandoci plasmare dall’opera dello Spirito Santo.
† Don Pino
Dic 22