I non pendolari di Basilicata: “Caos treni, ritardi record e cancellazioni. E i bus dimenticano i viaggiatori”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Che sarebbe stato difficile si sapeva da tempo, visto il succedersi annunciato di cantieri in punti chiave delle linee. Ma non si immaginava che il contraccolpo in pieno periodo natalizio potesse rivelarsi così potente, trasformando il viaggio su rotaie, più che mai, in una sorta di terno al lotto, con orari di arrivo sempre più indefiniti, ritardi ed episodi oltre i limiti del surreale.
In realtà il male è molto più sistemico e coinvolge un po’ tutta la Basilicata. Prima che peraltro molti dei cantieri previsti siano attivati. La Potenza-Foggia, ad esempio, sconta da almeno due settimane performance imbarazzanti. A tal punto che i 31 minuti di ritardo accumulati dal Regionale 3505 Potenza-Foggia di sabato scorso, e i 50 minuti del 3507 in arrivo da Foggia, sono sembrati acqua fresca.
A soffrire sono soprattutto le lunghe percorrenze: gli Intercity diventati Cenerentola ben più del trasporto regionale, che nel complesso mostra performance discrete.
«Diamo atto alla società di metterci impegno dice il portavoce dei Non pendolari di Basilicata, Davide Mecca, purtroppo non basta, perché ci sono due enormi problemi: l’infrastruttura è molto vecchia e le migliorie fatte fino a oggi non decisive. Il materiale che circola è altrettanto vetusto e a maggior ragione col freddo fa fatica». Molti treni, semplicemente, non tengono più.
A breve i vertici di Rfi e Trenitalia saranno in Regione per analizzare la difficile stagione delle ferrovie lucane. «Noi abbiamo chiesto alla Regione un intervento diretto, pur determinando ulteriormente la sconfitta di un territorio incapace di affrontare il tema del trasporto pubblico. Si dovrebbero prendere i dati dell’utenza, fare incontri con i sindaci ed analizzare i flussi, facendo i calcoli sulla potenziale utenza. Si dovrebbero far fare i servizi ai bus che tornano dai giri scuola, bisognerebbe completare l’integrazione tra gomma e ferro, bisognerebbe ragionare sul biglietto integrato e forse anche sul turismo per i treni domenicali. Purtroppo nessuno nella posizione decisionale parla di tutto ciò. Noi viaggiatori siamo abituati, anche per problemi di tempo, a credere solo ai fatti. Non giustifichiamo la Regione e tanto meno il Governo, ma non possiamo che prendere atto che non esiste alcuna politica di contrasto ai tagli da parte del Governo, perché tra petizioni politiche e minacce di ricorsi, continuano a mancare piani concreti e purtroppo anche le proposte».