Il Consigliere Comunale Angelo Bianco in una nota contesta la procedura concorsuale relativa al bando per la selezione di Makers e Linkers da parte della Fondazione Matera-Basilicata 2019. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
La Fondazione Matera Basilicata 2019 non è poi così open
Non si può più far finta di nulla!
Non si può permettere che termini nobili come “meritocrazia” e “trasparenza”vengano mistificati da procedure che hanno più ombre che luci. La parola “trasparenza”, “open” secondo gli esperti della cultura internazionale che da qualche anno si affaticano in innumerevoli conferenze sul tema “Matera Basilicata, Capitale della cultura europea del 2019” rischia di diventare un’utopia, l’ennesima occasione persa per un territorio che fino ad ora di meritocratico ha avuto ben poco.
Ormai le vicende di dubbia legittimità amministrativa, culturale e morale si possono quasi elencare, dalle selezioni per la fantomatica Open Design School (ODS), agli affidamenti diretti di incarichi di progettazione per non menzionare le consulenze, sotto la soglia dei 40.000,00 € (ampiamente criticate anche dagli Ordini professionali), fino ad arrivare alle assunzioni dirette all’interno dell’organico della Fondazione Matera Basilicata 2019, senza alcuna competenza specifica, arrivando infine alle procedure concorsuali, che presentano sempre difetti o vizi di forma.
In un procedimento realmente trasparente e meritocratico risulta evidente l’importanza della commissione giudicatrice e i margini di discrezionalità della stessa, che, ad ogni occasione, risultano troppo ampi, contrariamente a quanto accade per i requisiti richiesti, che invece risultano molto spesso calzati e calzanti con specifiche figure e persone ben note e identificabili, anticipatamente rispetto all’esito del bando. Risulta complesso comprendere come una “lettera motivazionale” possa costituire parte indispensabile, pena l’esclusione, della documentazione per la partecipazione a tali bandi, da giudicare secondo criteri indefiniti, così come sono indefiniti al pubblico i criteri oggettivi di titoli e qualifiche in base ai quali giudicare i curricula dei candidati, sempre vantati a gran voce e negli entusiastici post sui social network, come di grande valore professionale e culturale, ma senza alcun riscontro documentale.
I termini “trasparenza” e “meritocrazia”, strettamente correlati, confermano come, in assenza della prima si possa sempre e comunque mettere in discussione la seconda, e a buon ragione, considerata la gran quantità di giovani e professionisti della cultura locale, che non riuscendo ad entrare nel blindatissimo circolo di amici della Fondazione Matera Basilicata 2019, preferiscono emigrare, portare le loro intelligenze altrove,riscuotendo, molto spesso, gran successo, ma in fondo si sa … “nessuno è profeta in patria!”
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’ennesima procedura concorsuale, ormai conclusa il 22.12.2017, per la selezione dei Matera ChangeMakers e i Matera ChangeLinkers. Questa procedura concorsuale, infatti, se anche fosse pienamente legittima non ne consente però la verifica a causa della mancata trasparenza della procedura stessa e dei suoi esiti. La portata di tale bando è, infatti, quasi rivoluzionaria, poiché, come riportato nell’Art. 7 “Costituzione dell’Albo Maker e Linker Matera 2019” del Bando di gara prevede la creazione di un’apposita long list, di soggetti (i vincitori del bando) non professionalmente identificati, ai quali possono essere conferiti uno o più incarichi per un compenso massimo di 40.000,00 € all’anno attraverso forme contrattuali della prestazione professionale o della collaborazione coordinata e continuativa. La Fondazione Matera Basilicata 2019 ha quindi creato una seconda long list di soggetti che, impossibilitati a far parte della long list professionale per “operatori economici ed esperti”, e non potendo ambire in alcun modo a tale conferimento di incarico sotto soglia, potrà ambire, forse anche in via preferenziale in quanto soggetti rientranti nel circolo della Fondazione, ad avere tali incarichi, che in ogni occasione muovono grandi e ulteriori perplessità.
In buona sostanza se questa è l’idea di cultura da voler infondere negli animi degli abitanti culturali lucani, sorge spontaneo il sospetto che oltre a navigare a vista si procede di male in peggio, con l’aggravante che l’urgenza procedimentale viene utilizzata come capro espiatorio per un’arroganza senza precedenti.
Sarebbe un immenso piacere poter essere smentiti puntualmente e con dovizia di particolari, magari fornendo la graduatoria con i criteri e i punteggi assegnati a ciascun candidato, così come sarebbe fantastico poter visionare i curricula dei vincitori, sicuramente di gran lustro e spessore culturale e scientifico, augurandoci di poterci trovare molto presto nell’imbarazzo di aver anche solo dubitato dell’operato della Fondazione 2019 in materia di legittimità amministrativa, trasparenza e meritocrazia.
Se così non sarà,si spera soltanto che i nostri legittimi dubbi possano essere da spunto per non commettere gli stessi errori nell’ulteriore concorso per la selezione di 10 figure che andranno ad implementare l’organico della Fondazione Matera Basilicata 2019.
Nella foto www.SassiLive.it Paolo Verri e Aurelia Sole, rispettivamente direttore e presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019