Rispetto ai continui dati negativi che provengono sul fronte occupazionale a conferma che anche in Basilicata gli unici posti di lavoro realizzati quest’anno sono a tempo determinato, la notizia positiva che possiamo dare ai nostri giovani in cerca di primaoccupazione come ai disoccupati di lungo corso è il provvedimento della Conferenza delle Regioni che poco prima di Natale ha approvato un pacchetto di accordi e provvedimenti per il rafforzamento dei Centri per l’Impiego con nuove 1.600 unità, dal 2018, al livello nazionale, ovvero dipendenti a tempo determinato. E’ quanto si afferma in una nota della segreteria regionale di Italia dei Valori Basilicata sottolineando positivamente l’accordo raggiunto tra il Governo e le Regioni sul pacchetto di provvedimenti che riguardano i servizi per l’impiego e le politiche attive per il lavoro. Da tempo – spiega il segretario Angelo Rosella – insistiamo per adeguare i Centri per l’Impiego a svolgere in maniera più efficace i compiti di consulenza ai disoccupati a partire dall’allargamento delle piante organiche con l’inserimento di esperti indispensabili per il monitoraggio del mercato del lavoro in tutte le sue dinamiche. E’ il caso delle cosiddette figure professionali introvabili dalle imprese.Il problema è la mancanza di figure professionali ad hoc tanto che in 99 casi su 100 mancano i cuochi di fast food e restano vacanti 7 posti su 10 di elettrotecnici. Un numero sconfortante. Ma ci sono anche un’altra serie di figure professionali ricercate che si fa invece fatica a reperire: si va dall’analista programmatore all’operatore commerciale per l’Italia, dall’addetto alla logistica di magazzino allo specialista della gestione e del controllo. Si parla di circa 200mila le posizioni di lavoro valutate come problematiche . E ancora più difficile chiaramente è trovare i giusti profili tra i giovani (si calcola il 23% di difficoltà di reperimento) che rappresentano il 35% degli ingressi programmati (339mila in tutto). Restano soprattutto le imprese dell’Ict e delle industrie metalmeccaniche ed elettroniche a segnalare maggiore criticità nel reperire personale adeguato che possa soddisfare le proprie aspettative. Il problema insomma resta sempre per il reperimento di personale ad hoc vista la mobilità del lavoro che costringe i disoccupati ad adattarsi, ma anche la concreta mancanza di specialisti che fino a pochi anni fa non sarebbe stato difficile trovare.
Per questo – si legge nella nota – è positivo che a completare l’intesa Governo-Regioni ci sono tre decreti: il decreto sui criteri dei sistemi di accreditamento dei servizi per il lavoro; il decreto in materia di requisiti giuridici per l’iscrizione all’albo delle agenzie per il lavoro; il decreto con gli indirizzi in materia di politiche attive e la definizione dei Lep (Livelli essenziali di prestazione) dei servizi per il lavoro.
Con il piano di rafforzamento secondo gli obiettivi condivisibili si dotano i servizi per l’impiego degli strumenti e delle risorse umane necessarie per poter avviare effettivamente un processo di miglioramento e crescita, con l’obiettivo di superare le difficoltà esistenti e renderli in grado di erogare agli utenti le fondamentali funzioni assegnate dalla norma nazionale e maggiormente vicini al raggiungimento dagli obiettivi europei.