L’assessore comunale alla Cultura e Turismo, Elio Bergantino, ha presentato sabato, a Bologna, nel corso di un incontro organizzato dall’associazione dei lucani di Bologna, il progetto di candidatura della città a Capitale europea della Cultura 2019.L’occasione è stata la presentazione del libro di Nicola D’Imperio, “La Lucania a piedi”. Nel corso della manifestazione, organizzata nel centralissimo teatro Guardassoni, sono intervenuti, tra gli altri, l’artista Nicola Filazzola e Giuseppe Panzardi, Dirigente Vicario dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bologna. “L’amore per la sfida è la prima garanzia per raggiungere questo traguardo”, ha spiegato l’Assessore Bergantino. E ha aggiunto: “Anche il nostro Sud può aspirare a realizzare questo obiettivo, dopo la proclamazione di Genova nel 2004: l’importante è affrontare la competizione in maniera leale e cordiale, proponendo il modello lucano in Europa come ritorno alla terra, ai sentimenti, ai valori veri. Noi vogliamo candidare la città di Matera. E in quel noi c’è tutta la Basilicata, ma anche una parte del Sud, una parte del Mediterraneo, una parte delle culture agricole e una parte dei visitatori moderni e contemporanei. Candidarsi per il 2019 significa dotare Matera, di un nuovo e forte impulso ideale per una nuova fase della sua trasformazione. Significa infatti poter pensare a una città che passa da una fase in cui una opportunità perlopiù già colta – quella di rendere fruibile il suo territorio storico, con i suoi contenuti architettonici e culturali e con ampie ricadute turistiche – a una nuova fase in cui da un lato punta ad attrarre stabilmente talenti culturali economici e tecnologici e dall’altra si pone il problema della sostenibilità diffusa di tale progetto. Matera – cogliendo questa sfida, che sia vinta o meno- può concretizzare la possibilità di diventare una delle principali città italiane attrattive non solo di turisti ma anche di preziose risorse mobili (talenti, industrie creative) e specializzarsi in settori di servizi ad alto valore aggiunto. Quanto potrà essere sperimentato a Matera potrà divenire di esempio a livello mondiale, e non potrà che essere un nuovo modello culturale di progettare, fruire, comunicare città di piccole e medie dimensioni. Vogliamo costruire una città aperta, che sappia dare carta bianca agli operatori europei della cultura e dell’arte, e realizzare con tre anni di progetto uno spazio disponibile a tutti, fatto di infrastrutture economiche che abbattono i costi, di infrastrutture operative che rendono più facile realizzare le proprie idee, fatto di tecnologie che rendono rapide e condivise le comunicazioni e i commenti”.Subito dopo è intervenuto l’autore del libro, Nicola D’Imperio: “Avevo da anni il desiderio di conoscere meglio la regione in cui sono nato e nella quale ho vissuto l’età dell’infanzia e dell’adolescenza – ha spiegato Nicola D’Imperio, autore del libro e da molti anni alla guida del reparto di Gastroenterologia del principale complesso ospedaliero di Bologna – Quale modo migliore per farlo se non quello di percorrere a piedi questo territorio, insieme a miei due compagni di viaggio?”. Una dettagliata relazione sul libro è stata presentata da Giuseppe Panzardi, Dirigente Vicario dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bologna. “Nicola D’Imperio ha voluto ancora stupirci – ha commentato Nicola Filazzola, affermato pittore di Matera che nei prossimi mesi sarà di scena a Bologna con una mostra nella principale galleria della città – dimostrando di poter affermare la profondità del legame con la terra lucana non solo nella attività di medico e nella passione per la pittura ma anche nella capacità di scrittore”.
Nov 07