Partnership tra Amaro Lucano e Coca Cola. Dal 1 febbraio Coca-Cola HBC Italia sarà distributore esclusivo per l’Italia nel canale Out of Home degli spirits, di proprietà del Gruppo Lucano.
“Questa partnership segna per Coca-Cola HBC Italia un momento importante all’interno della sua strategia di Total Beverage Company” ha commentato Vitaliy Novikov, General Manager Coca-Cola HBC Italia. “La forza distributiva di Coca-Cola HBC Italia, unita ad un brand iconico come Amaro Lucano, darà vita ad una realtà completamente nuova per il mercato italiano degli spirits”.
“Per l’azienda Lucano e per la mia famiglia, che la guida da quattro generazioni – ha commentato il presidente del Gruppo Lucano, Pasquale Vena – è motivo d’orgoglio aver stretto un accordo con una delle più grandi multinazionali al mondo che ha apprezzato proprio la nostra lunga storia imprenditoriale e il forte legame con il territorio e la cultura italiana”.
Accordo tra Amaro Lucano e Coca Cola per la distribuzione, nota Castelluccio (Forza Italia): “Un esempio importante per imprese alimentari regione Basilicata”.
L’accordo di partnership commerciale tra Amaro Lucano, da sempre uno dei simboli dell’eccellenza del “bere lucano” e quindi del “made in Basilicata”, con l’holding Coca-Cola HBC Italia, può segnare un esempio importante da seguire per l’impresa alimentare regionale per conquistare, attraverso accordi ed intese tra aziende locali e “sistema global”, sempre più necessari, nuovi mercati nazionale ed esteri. E’ il commento del vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio (Fi) per il quale come è stato sottolineato dalle due parti interessate il super collaudato apparato di distribuzione di Coca-Cola HBC Italia consentirà non solo all’Amaro Lucano di penetrare in nuovi mercati ma rappresenta un caso da monitorare con attenzione per l’intero mercato italiano dei liquori che può contare su numerosi brand di qualità già affermati tra i consumatori di tanti Paesi del Mondo e che trovano difficoltà di penetrazione nei mercati specie per le piccole dimensioni delle imprese italiane. Tutto ciò ed è questo un aspetto importante – aggiunge – senza snaturare il progetto della famiglia Vena che continuerà in piena autonomia la sua lunga e brillante storia imprenditoriale fondata sul legame con il territorio ed in particolare il Metapontino. Di altro segno sono invece altre esperienze di imprese alimentari lucane come quelle del settore acque minerali che hanno ceduto il marchio a multinazionali rinunciando all’attività imprenditoriale propria.
Secondo Castelluccio i dati lusinghieri, nonostante andamenti non sempre positivi dell’export alimentare lucano per tutto il 2017, confermano che la Basilicata fa bene a non puntare solo sulle auto Fca di Melfi e sul petrolio della Val d’Agri. Anzi le delusioni maggiori in termini di giro di export sono venute proprio da auto e greggio che non hanno ripetuto quest’anno le brillanti performance degli anni precedenti risentendo della crisi di vendite di modelli Fca e della riduzione di produzione di petrolio per le note vicende legate allo stop del Cova di Viggiano. E se in aggiunta all’accordo Amaro Lucano-Coca Cola nell’anno che sta chiudersi avremmo potuto contare sulla tanto attesa piattaforma logistica di Ferrandina sono certo che oggi i dati dell’export alimentare lucano sarebbero diversi. Su questo la Regione deve recuperare il tempo perduto prendendo esempio da chi – impresa – sa bene cosa significa la tempestività delle decisioni.