I donatori di sangue lucani anche nel 2017 hanno contributo all’autosufficienza regionale, permettendo ai centri sanitari regionali di svolgere a pieno il loro lavoro a salvaguardia della vita dei cittadini. A questo risultato la Fidas Basilicata, con tutte le articolazioni presenti in regione, ha dato il suo valido contributo nonostante le sospensioni come misura di prevenzione al West Nile Virus, alla trasmissione dell’infezione da virus Chikungunya e in ultima la comparsa di casi di infezione da malaria nel metapontino.
L’anno si è chiuso ieri con la raccolta nella comunità di Montalbano e nella città di Potenza raggiungendo il risultato di oltre 6000 unità tra sangue intero e procedure di aferesi.
“Un ringraziamento caloroso va a tutti i donatori” , ha spiegato il presidente Regionale Fidas Pancrazio Torscano “ che in maniera generosa rispondono nonostante più rigide procedure che le nuove normative hanno richiesto, questo sempre a maggior tutela della sicurezza del donatore e in particolar modo del ricevente. E’ doveroso riservare un ringraziamento a tutti i dirigenti regionali e di sezione e i loro collaboratori che in maniera instancabile promuovono il nobile gesto del dono e si prodigano a svolgere il proprio ruolo sul territorio.
E infine un ringraziamento va fatto a tutto il personale medico e infermieristico che durante le giornate di donazione svolgono la loro opera e a tutti dirigenti e collaboratori dei Centri Trasfusionali che supportano l’associazione in maniera professionale.
L’anno che si accinge ad entrare ci vedrà impegnati sempre più, diventando protagonisti nel mondo del volontariato, intensificando l’azione di formazione sia del volontario che del dirigente in maniera da professionalizzare sempre più il proprio ruolo. Tutto l’impegno dovrà comunque essere finalizzato ad una raccolta sempre più produttiva e soprattutto mirata a quelle che sono le necessità dei Centri Trasfusionali al fine di garantire i livelli minimi di sicurezza della Sanità, contrastando quelle che iniziano ad essere le criticità del nostro territorio, quale l’invecchiamento e lo spopolamento”.