Raddoppio di donazioni per la cittadina jonica che è passata da 140 unità del 2016 a 276 del 2018. Il presidente Domenico Sarubbi, e l’intero direttivo così composto: vicepresidente Francesca Lai, segreteria amministrativa Giulia Demarco, segreteria organizzativa Lucia Minonni e Rosa Minonni, membri direttivo Oliva Sergio, Forsennato Nazzareno, Rimoli Nicola, Tufaro Antonietta, Annasara Santoro, Giuseppe Locaso e infine la coordinatrice giovani Patrizia Oliva, ha voluto incontrare i donatori per ringraziarli e rinnovare l’impegno e la sensibilità mostrati per la donazione, quale atto di responsabilità e d’amore verso se stessi, il proprio corpo, e la propria esistenza, ma soprattutto verso chi ha bisogno
Durante la serata sono state effettuate delle premiazioni. Beniamino Simone, donatore costante, assiduo che per età, ma non per volontà, da gennaio con il compimento del settantesimo anno di età dovrà cessare la sua carriera da donatore modello, diventerà socio onorario con questa motivazione: “l’esperienza di ciascuno è il tesoro di tutti”. Inoltre sono stati premiati 10 donatori che nel 2017 hanno effettuato dalle 4 donazioni ai quali è stata consegnata di una sfera di cioccolato realizzata dall’associazione IO POSSO ed acquistata a sostegno della stessa associazione che promuove iniziative rivolte a chi è affetto da SLA.
“I donatori sono angeli che restano anonimi”, ha esordito il presidente Domenico Sarubbi” che non raccontano la loro generosità per modestia, per riservatezza o perché vivono come normale e naturale un gesto, che è una grandissima testimonianza d’amore: la donazione di sangue. La donazione è proprio un gesto di solidarietà, è un modo concreto per dimostrare la propria partecipazione e preoccupazione nei confronti di chi soffre, di chi grazie a quel prezioso liquido rosso, domani potrà ancora una volta salutare il sole che nasce.
La storia dei donatori può nascere in tanti modi. Per alcuni è quasi una vocazione, un dovere verso il prossimo, verso chi ha bisogno, indipendentemente dal suo genere, dalle sue condizioni economiche, dal colore della sua pelle : è una responsabilità nei confronti degli esseri umani in quanto tali, in quanto fratelli. È un gesto di sensibilità ed empatia. Per altri la donazione rappresenta una straordinaria occasione per essere utili. Donare il sangue vuole dire condividere una parte di sé, mettersi a disposizione del prossimo non solo a parole ma con azioni concrete che non si limitano al semplice prelievo perché il sangue, per potere venire donato deve essere “sano”, deve essere “puro”. Presenti all’incontro Pancrazio Toscano Presidente Fidas Basilicata, Francesco Salvatore della conferenza ei Presidenti Fidas, Dirigenti Fidas di diverse sezioni, Giovanni Bruno Presidente Pro Loco Scanzano, Santolo Sabato Vicesindaco di Scanzano Jonico.
Gen 02