Anche in Basilicata sono stati gli effetti dei cambiamenti climatici sul carrello della spesa con il rincaro record del 3,6% dei prezzi degli alimentari non lavorati come frutta e verdura, il triplo della media annuale, a spingere l’inflazione nel 2017. E’ quanto fa sapere Coldiretti Basilicata sulla base dei dati Istat sull’inflazione nel 2017 che evidenzia per tutto l’anno un rincaro dell’1,9% per l’insieme dei prodotti alimentari. “Si tratta del risultato – spiega Coldiretti Basilicata – delle quotazioni superiori alla media dell’ortofrutta che anche nel mese di dicembre ha fatto registrare prezzi della frutta superiori del 5,3% rispetto allo scorso anno mentre per i vegetali l’aumento è stato del 3%. E’ evidente la spinta dei cambiamenti climatici sull’inflazione nell’anno meteorologico 2017 che è stato il più secco in Italia dal 1800 con la caduta di quasi 1/3 di acqua in meno (-30%) della media che ha provocato la più grave siccità da 217 anni con drammatici effetti sull’agricoltura ma anche rischi per gli usi civili ed industriali. Una situazione che ha provocato molteplici danni nelle campagne, con la distruzione di interi raccolti per effetto dell’alternarsi della siccità con il maltempo con violenti temporali e grandinate. Su una situazione difficile si inseriscono spesso – sottolinea la confederazione agricola lucana – le speculazioni con rincari anomali dal campo alla tavola per effetto delle distorsioni lungo la filiera. La riduzione dei raccolti nazionali non comporta solo danni economici per gli agricoltori ma anche il rischio per i consumatori che prodotti di importazione siano spacciati per italiani finiscano nel carrello”. Per questo Coldiretti Basilicata raccomanda attenzione alle etichette con l’origine dei prodotti, consiglia gli acquisti diretti dagli agricoltori soprattutto per prodotti facilmente conservabili in casa come olio, vino e miele e chiede alle istituzioni preposte di incrementare i controlli per prevenire eventuali frodi.
Gen 05